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Cisterna, un Centro per la Famiglia nell’immobile confiscato alla criminalità

Questo il progetto su cui è al lavoro il Comune: “Servizi Sociali e Terzo Settore uniti per sostenere la famiglia e prevenire fattori di rischio"

Un Centro per la Famiglia nel bene confiscato alla criminalità: questo il progetto a cui si sta lavorando a Cisterna. Il costituendo centro, il cui nome provvisorio è Estia, come la dea della famiglia, nascerà all’interno dell’immobile di via Pitagora trasferito al Comune di Cisterna dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata.

Con delibera 188 del 18 giugno scorso, la Giunta comunale ha approvato la bozza del progetto “Estia – legàmi” e, vista l’importanza che riveste, è stato appositamente elaborato dall’Assessorato ai Servizi Sociali prevedendo un forte coinvolgimento di tutte le forze impegnate nel cosiddetto Terzo Settore.

“Il Centro per la Famiglia - spiegano dal Comune - sarà un luogo di incontro per tutti, singoli, coppie, genitori e figli, con forme di ascolto da parte di personale competente, informazioni, possibilità di confronto, consulenza, sostegno. Al centro delle attenzioni ci sarà la famiglia, intesa come risorsa sociale da sostenere e valorizzare, come luogo in cui trovare reciproco aiuto e prevenire fattori di rischio. Avrà una forte caratterizzazione preventiva attraverso un sostegno di tipo psicologico, sociale e legale per accompagnare le coppie che si stanno separando, o si sono separate, ad affrontare la nuova riorganizzazione, oppure i genitori nella relazione con i figli”.

Tra le attività che sono previste ci sono la mediazione familiare per coppie, la sensibilizzazione al riconoscimento di tutti i fenomeni di violenza intrafamiliare o più in generale di violenza dei rapporti intimi; la promozione di incontri e confronti su temi specifici come la genitorialità, l’infanzia, l’età scolare, l’adolescenza, le droghe, le dipendenze; inoltre l’attivazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto. Le finalità sono “la promozione di una nuova cultura di attenzione alla famiglia, offrire un punto di riferimento locale permanente per lo sviluppo e l’ottimizzazione di alcune attività ad essa rivolte, la sua valorizzare sia un modo unitario che individuale, favorire una cultura della partecipazione e della condivisione da parte della comunità locale nonché promuovere forme di solidarietà e di mutuo aiuto”.

Un ruolo rilevante in questo processo di assistenza e supporto spetterà ai soggetti organizzati del Terzo Settore del territorio come associazioni, gruppi enti ed altro.

“Questa amministrazione comunale ha iniziato da tempo a ricostruire il tessuto sociale di questa città – dichiara l’assessore al Welfare, Federica Felicetti –. E’ un lavoro lento ed impegnativo che darà i suoi frutti sul medio e lungo termine. Stiamo riaprendo quei centri di aggregazione che prima erano chiusi. Ad esempio, insieme alla ASL abbiamo potenziato il consultorio che solo qualche mese fa sembrava destinato ad un lento ma inesorabile declino. Inoltre, martedì scorso abbiamo approvato una delibera relativa ad un progetto che non ha precedenti a Cisterna. Per la prima volta si apre una struttura polifunzionale e protetta dedicata ai nuclei familiari nel loro complesso per avviare percorsi d’aiuto al fine di scongiurare episodi di violenza domestica. Uno stabile per altro sequestrato alla criminalità organizzata che diventerà il centro nevralgico della rete inter-istituzionale che stiamo creando assieme alle associazioni di volontariato, alle forze dell’ordine e alle altre strutture sociosanitarie. Nella direzione della cooperazione va anche l’incontro che abbiamo organizzato per mercoledì prossimo con le Forze dell’ordine operanti sul territorio. La nostra città ha bisogno di un impegno particolare nel settore sociale, un lavoro delicato che noi stiamo portando avanti senza fare troppe chiacchiere”.

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