Coronavirus, test sierologici anche alla polizia locale: la Regione Lazio firma il protocollo

Un protocollo d'intesa per estendere l’indagine di sieroprevalenza agli operatori di polizia locale dei comuni, delle province e della Città Metropolitana del Lazio, coinvolti nelle attività di contrasto alla diffusione dell’infezione da Sars‐Cov‐2. Lo hanno firmato Regione Lazio, Anci e Upi

I test sierologici, per cui la Regione Lazio si impegna a coprire gli oneri finanziari per 200mila per l’anno 2020, hanno lo scopo di aumentare la conoscenza dello stato di salute di determinate categorie di lavoratori, maggiormente impegnati nel contrasto alla diffusione del virus. Il test, su base individuale e volontaria, è stato effettuato nella prima fase agli operatori sanitari, agli operatori delle forze dell’ordine e assimilati o comunque coinvolti nell’assistenza nel periodo epidemico in strutture della Regione Lazio e proprio oggi, 20 maggio, sono stati illustrati i primi risultati. Ora i test saranno estesi a questa categoria con le stesse modalità.

Il personale soggetto all’indagine dovrà essere preventivamente informato della valenza e dei limiti del test e dovrà sottoscrivere l’autorizzazione all’utilizzo dei suoi dati e risultati ai fini di sanità pubblica.

Le indagini saranno coordinate dal medico competente, con la collaborazione del comando di polizia locale e, se necessario, con il supporto del servizio di prevenzione e protezione dell’ente locale di appartenenza. Gli esami necessari potranno essere svolti nei laboratori pubblici e privati riconosciuti dal Sistema sanitario regionale secondo apposito elenco approvato dalla direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria, pubblicato sul sito della Regione Lazio e aggiornato mensilmente.