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Scuola e Coronavirus, si inaugura la didattica a distanza: a Priverno le classi sono virtuali

Il sistema è partito all'istituto Teodosio Rossi per consentire ai ragazzi di non staccare la spina con lo studio

Lezioni sospese e didattica interrotta non si sa ancora per quanto tempo. L'emergenza Coronavirus ha rivoluzionato le abitudini di ciascuno e anche il mondo della scuola si è trovato di colpo ad affrontare una situazione del tutto nuova. Per far fronte alle nuove condizioni alcune scuole, prima ancora delle disposizioni ministeriali, hanno creato un efficace sistema di didattica a distanza. Tra queste l'Istituto Teodosio Rossi di Priverno, che si è subito organizzato per consentire ai suoi alunni di non staccare la spina con la scuola e lo studio.

La Dirigente scolastica Anna Maria Bilancia ha da messo in piedi un team di docenti per realizzare e rendere funzionale gli strumenti e i materiali e mettere in relazione gli studenti con i loro professori, attraverso classi virtuali, che pur se ognuno dalla propria casa, possono ricreare almeno in parte l'atmosfera delle lezioni tradizionali e consentire a tutti di seguire e condividere lezion e interventi senza sentirsi soli e abbandonati.

La settimana passata è stato un intenso lavoro di messa a punto dei collegamenti tra docenti e alunni e non sono mancati problemi di connessione, pc lenti, linee sovraccariche, ma ciò nonostante le attività didattiche sono iniziate. "Oggi siamo pienamente a regime con tutti i docenti impegnati in questa nuova esperienza - si legge in una nota - che non solo sta colmando lacune che altrimenti avrebbero pesato tantissimo sulla qualità dell’anno scolastico, soprattutto per le classi d’esame, ma è divenuta una buona opportunità di crescita professionale per i docenti sempre più padroni dei nuovi metodi didattici e sempre più vicini ai linguaggi e agli strumenti che i nostri ragazzi utilizzano con facilità. Anche in questa occasione la nostra scuola, come tutta la scuola italiana, si sta mostrando all’altezza del compito, non rinunciando alla formazione delle giovani generazioni nemmeno in situazioni di grave emergenza, ma addirittura arricchendola di messaggi educativi nuovi. I nostri ragazzi, infatti, chiamati a partecipare attivamente alle lezioni e spesso all’organizzazione delle stesse, a garantire la presenza anche se da casa, a studiare e a condividere materiali, stanno imparando forse la lezione più importante ovvero che di fronte ai problemi, si debbono cercare attuare le soluzioni, anche quando queste sembrano difficili e faticose, e che lo stare fermi e attendere gli eventi non ci insegna e non risolve nulla". 

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