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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L’anoressia dal punto di vista maschile: la storia di Charles trionfa al Festival Filmdipeso

Successo per la rassegna di elevato livello culturale e scientifico oltre che cinematografico dedicata ai grandi temi dell’obesità e dell’alimentazione. Al corto "La faim va tout droit" va il premio “Città di Latina

Sono stati due giorni di elevato livello culturale e scientifico oltre che cinematografico, dedicata ai grandi temi dell’obesità e dell’alimentazione che si sono conclusi con la premiazione di tre cortometraggi di notevole impatto emotivo, che hanno toccato con stile e grande maestria tematiche sociali e sanitarie delicatissime. E’ calato il sipario sullo Short Film Festival “Filmdipeso”, il festival cinematografico dedicato alle grandi tematiche sociali e sanitarie legate all’obesità e ai disturbi del comportamento alimentare che si è tenuto a Latina. 

Al cortometraggio "La faim va tout droit", coproduzione italo-francese, girato dalla giovane e sensibile regista Giulia Canella, è andato il Premio “Città di Latina”, il riconoscimento più importante dello Short Film Festival “Filmdipeso”. Charles, il giovane protagonista, guarda la sua immagine allo specchio e tenta di scappare dalla drammatica anoressia e da una relazione malata con il cibo, immaginando una dolce storia con Bijoux. Campi larghi, fissi e tanto silenzio per questo piccolo film che parla d’amore e solitudine e che denuncia con una delicatezza da brividi il dramma di tanti giovani invisibili. 

Lo Short Film Festival “Filmdipeso” 2019

La cultura e l’inclusione sono state la carta vincente dello Short Film Festival “Filmdipeso” 2019, promosso dal Bariatric Center of Excellence della Sapienza Università di Roma Polo Pontino e dal Comune di Latina in collaborazione con Amici Obesi onlus, AILO (Associazione Italiana Lotta all’Obesità) e Villa Miralago – Centro di riferimento disturbi alimentari, con il sostegno non condizionante di Johnson&Johnson Medical SpA e Novo Nordisk. “Le buone idee camminano se ci sono le persone giuste a farle camminare, ringrazio tutti per questa bellissima edizione di Filmdipeso, una grande opportunità per il nostro territorio – commenta il sindaco di Latina Damiano Coletta –; come medico e come sindaco non posso che condividere un’iniziativa che vuole creare la cultura della prevenzione rendendo i cittadini consapevoli riguardo a tematiche della salute. Farlo attraverso il cinema è qualcosa di molto semplice ma al tempo stesso anche molto efficace”.

Uno show di elevato valore culturale, scientifico e tecnico, attesissimo dalla comunità, che si è concluso con la premiazione di tre cortometraggi che hanno saputo toccare in punta di piedi e grande maestria tematiche sociali e sanitarie delicatissime. “Progressivamente il Festival Filmdipeso si sta ricavando meritatamente un grande spazio all’interno delle rassegne culturali della città di Latina – ha sottolineato Silvio Di Francia, assessore alla Cultura del Comune di Latina – e anche questa edizione ha avuto un grande successo”.

Eccezionale la partecipazione di pubblico alle due giornate del Festival segnate dalle proiezioni nel multisala Oxer dei “corti” che hanno raccontato, attraverso una produzione di elevata qualità, il cibo nelle tante sue declinazioni, l’obesità – vera e propria patologia sociale che colpisce solo in Italia 7 milioni di persone – e i disturbi alimentari che affliggono in modo epidemico la società moderna, e da momenti toccanti legati al massiccio coinvolgimento di giovani. Se l’obiettivo di “Filmdipeso” è quello di sensibilizzare la popolazione e creare consapevolezza tra i più giovani sui rischi legati a comportamenti alimentari errati, la missione è riuscita. “Devo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito, anche gratuitamente, alla realizzazione e al successo di questa edizione di Filmdipeso – dichiara Gianfranco Silecchia, direttore scientifico del Festival e Direttore UOC di Chirurgia Generale&Bariatric Center of Excellence IFSO, EU Centro di eccellenza Sicob Sapienza Università di Roma Polo Pontino –. Il nostro intento con questa iniziativa è quello di dare vita ad una tradizione che vada oltre le singole persone; un contenitore che si automantenga perché fondato sui valori della cultura e dell’inventiva in grado di mettere a frutto le risorse anche umane. Questo Festival è unico nel panorama nazionale e questo terzo appuntamento ci insegna che la qualità premia e diventa un potente strumento di attrazione. Abbiamo creato qualcosa che rimarrà e proseguiremo sul solco tracciato”.

Il lavoro della giuria

Un lavoro non facile quello della giuria, composta da un produttore cinematografico, due registi, un attore di teatro e uno psichiatra, che sotto la guida esperta di Gianfranco Pannone ha dovuto scegliere le opere più meritevoli tra le numerose di livello alto. “Quest’anno abbiamo premiato un film italiano ma coprodotto in Francia, un film australiano e un film britannico. Dunque, una terza edizione del Festival che si connota per il profilo internazionale e multiculturale – ha Gianfranco Pannone, presidente della giuria e docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e Palermo –; un’edizione quest’anno di grande forza ed efficacia. Un Festival destinato a crescere ancora perché, rispetto alle due passate edizioni, ha presentato una produzione di grande interesse e qualità artistica. Possiamo dire che l’ambizione di fondere scienza medica e linguaggio cinematografico è riuscita, sublimata stavolta dalla location destinata alla proiezione delle opere”.

Le novità del 2019

Due le novità introdotte a “Filmdipeso”. La prima riguarda l’apertura alla multiculturalità e all’internazionalità. Tante le opere straniere sottotitolate, ricca la presenza di registi in sala e tanta fiction. Interessanti e coinvolgenti i “corti” fuori concorso: Così mangiavamo, un viaggio nell’alimentazione degli italiani dagli Anni ’50 ad oggi e l’omaggio toccante al grande Ermanno Olmi con una sua famosa opera La saggezza della terra. “Non posso che essere soddisfatto anche se ci attende ancora molto lavoro – sottolinea Stefano Cioffi, regista e direttore artistico del Festival Filmdipeso – grandissimo il livello delle opere, eccezionale la risposta del pubblico con sala stracolma e posti in piedi. Una enorme soddisfazione per tutti noi e per la città di Latina”. 

La seconda novità ha riguardato il coinvolgimento dei ragazzi, che in spazi dedicati sono stati i protagonisti indiscussi del Festival. Stimolante l’innovativo format comunicativo che è stato al centro dell’incontro tra i 180 studenti del IV, V e VI anno del Corso di Laurea in Medicina Sapienza Università di Roma Polo Pontino e Leonardo Mendolicchio di Villa Miralago, l’attrice Martina Colombari, lo chef Ugo Patierno e il giornalista Andrea Casadio. “Abbiamo ritenuto che il mondo accademico dovesse entrare in contatto ancora di più con il territorio – sottolinea Antonella Calogero, presidente del Corso di Laurea Magistrale Polo Pontino Sapienza Università di Roma e Direttore del Dipartimento di Scienze Medico Chirurgiche e Biotecnologie della Facoltà di Medicina e Chirurgia Polo Pontino Sapienza Università di Roma – sinergia già in essere con le scuole secondarie di Latina, se vogliamo far conoscere queste importantissime problematiche di salute, fare prevenzione e incrementare il nostro lavoro di clinici e docenti. Il legame tra Università e territorio è fondamentale all’interno delle strategie di prevenzione primaria e secondaria e va costantemente rafforzato”. Un secondo importante incontro con i ragazzi nell’ambito del Festival ha coinvolto centinaia di studenti del liceo artistico, del liceo scientifico G.B. Grassi e del liceo psico-pedagogico Manzoni, che hanno presentato gli elaborati realizzati per il Concorso “Il peso del mio peso”, proprio per sensibilizzare gli adolescenti su questi argomenti e sondare la percezione che i ragazzi hanno riguardo a queste tematiche che spesso sono motivo di atti di bullismo nelle classi. “I ragazzi anche in questa importante manifestazione, che ha assegnato alcuni premi alle opere migliori, come sempre ci hanno sorpreso – commenta Valeria Vignes, docente di Latino e Italiano al liceo scientifico G.B. Grassi – la risposta è stata altissima, molto buona la qualità degli elaborati, oltre 100, caratterizzati da una incredibile libertà espressiva: disegni, locandine, videoclip, sculture, narrazioni. Lo scopo del Concorso, ben inserito nel contesto del Festival, è stato quello di rompere il silenzio in qualche modo su un problema che bene o male tocca tutti più o meno direttamente”.   

Le opere premiate 

"La faim va tout droit", coproduzione italo-francese, girato da una giovane e sensibile regista, Giulia Canella, ha vinto il primo Premio “Città di Latina” perché, si legge nella motivazione, il film, a prescindere dai mezzi produttivi, è capace di centrare con forza la tematica dell’anoressia e declinarla inusualmente al maschile avvalendosi dell’eccellente prova interpretativa e restituendo con dolorosa grazia un orizzonte autoreferenziale, spia permanente del disagio. "Ari", una produzione australiana per la regia di Alex Murawski, che ha ricevuto il Premio speciale della Giuria e racconta quanto sia difficile essere un bambino e ancora di più essere se stessi ed accettarsi, trovando il coraggio per farlo nonostante le difficoltà. Un corto efficace per la semplice proposta, con tante capacità evocative attraverso il volto e la fisicità del giovane protagonista, che esprime il senso di diversità che ognuno di noi può aver provato. "Food for Thoughts" del regista italiano Davide Gentile, che vive a Londra, prodotto dalla Davide Gentile/Banjo Eyes Film, ha ricevuto una Menzione speciale. Il cortometraggio denuncia come la sedentarietà e il comfort food rendano la nostra vita più comoda ma inesorabilmente più malsana. Un saggio di cinematografia virtuosa e matura, questa la motivazione degli esperti, capace di restituire il tema del junk food con eccelsa capacità espressiva, forte di uno straordinario cast e dimostrando un accuratissimo dominio dei linguaggi formali.  

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