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Istruzione: a Latina il più alto dato di residenti senza titolo di studio del Lazio, meno del 40% ha un diploma

L’Istat ha diffuso i dati del censimento permanente della popolazione nel Lazio dove si alza il livello medio d’istruzione della popolazione residente. La situazione nelle singole province

La crescita della scolarizzazione e il conseguimento di titoli di livello superiore innalzano il livello medio d’istruzione della popolazione residente nel Lazio, anche se all’interno della regione la situazione si diversifica da provincia a provincia. Questo quanto emerge dal censimento permanente della popolazione nel Lazio, per l'anno 2020, diffuso dall’Istat.

Rispetto al 2019 nel Lazio diminuisce la quota di popolazione con un basso livello d’istruzione: la percentuale di coloro che sono privi di un titolo di studio scende da 3,9 a 3,7%, mentre le licenze elementari passano da 12,7 a 12,3% e quelle di scuola media da 25,7 a 25,5%; parallelamente è cresciuta la percentuale dei diplomati e delle persone con istruzione terziaria e superiore pari al 39,3% e al 19,2% rispettivamente. La crescita dell’istruzione universitaria è da attribuire ai titoli di II livello (come ad esempio la Laurea Magistrale) attenuata dalla contrazione dell’1,5% nei titoli di I livello (tutti i dati nella tabella Istat in basso)

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La distribuzione del grado di istruzione

“La distribuzione del grado di istruzione della popolazione laziale - si legge nel documento dell’Istat - si caratterizza però per una peculiare geografia provinciale, condizionata dalla struttura per età e cittadinanza della popolazione e dal tessuto socio-economico di riferimento, per la  presenza di strutture universitarie o di adeguate infrastrutture di mobilità”. Nonostante l’analfabetismo o l’assenza di un titolo d’istruzione siano nel Lazio meno diffusi rispetto al contesto medio nazionale (3,7% a fronte di 4,4%), si registrano divari consistenti. Nelle province di Frosinone e Latina si rileva la quota più alta di persone senza alcun titolo di studio (4,6% per entrambe comunque superiore alla emdia nazionale), mentre nelle province di Roma e Rieti il valore è inferiore di oltre un punto percentuale. “Con valori superiori alla media nazionale, a Frosinone si riscontra la percentuale più alta di persone con la licenza di scuola elementare (16,2%), a Viterbo e Latina quella per la licenza di scuola media (circa 30%)”. Per l’istruzione terziaria di I livello si passa dal 4,5% di Roma al 3,9% di Latina (la più bassa nella regione), superando in tutte le province il valore nazionale (3,8%). Lo stesso accade per la quota di residenti in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado: i valori oscillano tra il 36,4% di Viterbo e il 40% di Roma con Latina che raggiunge il 36,8% comunque sopra la media nazionale del 36%.

Il livello di istruzione per sesso e cittadinanza

I risultati del Censimento consentono di cogliere le differenze territoriali del grado di istruzione rispetto ad alcune caratteristiche della popolazione residente, come il sesso e la cittadinanza (italiana o straniera). Raggiungono un titolo terziario (I, II livello o dottorato) più donne, al 55%, che uomini. La componente femminile sfiora il 59% tra i residenti in possesso della licenza elementare e tra quelli che non hanno conseguito alcun titolo di studio, laddove le donne senza istruzione sono il 4,2% (a fronte del 3,2% degli uomini). Il divario di genere tende a scomparire in corrispondenza del diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale (50,2% donne, 49,8% uomini) mentre per la licenza di scuola media prevale la componente maschile (52,2%). Tra gli stranieri residenti, si legge nel documento Istat, "prevalgono coloro che sono in possesso del diploma di scuola secondaria (42,6% contro 38,9% per gli italiani) e quelli con la licenza media (28,1%contro 25,2%). La percentuale di stranieri con titolo universitario è pari a14,7%, con uno scarto negativo di 5 punti percentuali rispetto agli italiani con lo stesso titolo. Anche per i residenti con la licenza elementare la quota degli stranieri (8,7%) è inferiore alla corrispondente quota della componente italiana. Lo squilibrio più consistente in termini relativi, seppur inferiore rispetto a quello medio nazionale,si registra per gli stranieri analfabeti o alfabeti privi di titolo di studio: sono il 5,8% rispetto al 3,4% degli italiani".

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