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Al via i centri estivi per i bambini: il Comune di Latina pubblica l'avviso

Saranno destinati a minori dai 3 ai 17 anni e si svolgeranno, in conformità alla nuova ordinanza regionale, a partire dal 15 giugno

Il Comune di Latina ha pubblicato oggi un avviso pubblico per l'autorizzazione di servizi per minori nei centri estivi, con l'obiettivo di favorire iniziative sicure di educazione e socializzazione dei più piccoli dopo mesi di lockdown. I centri estivi saranno destinati a minori dai 3 ai 17 anni e si svolgeranno, in conformità alla nuova ordinanza regionale che ha disciplinato l'apertura di altre attività economiche e sociali, a partire dal 15 giugno. 

"Dobbiamo ripartire dalla scuola - commenta l’assessore alla Pubblica istruzione Gianmarco Proietti - e quando pensiamo alla scuola, pensiamo alle tante e diversificate attività educative e didattiche per i bambini e i ragazzi,  perché possano ritrovarsi. Perché la scuola è prima di tutto relazione, e relazione tra pari. Dobbiamo ripartire dai bambini e dai ragazzi, perché sono tra i cittadini più colpiti da questa pandemia. Non penso alla crisi economica, ma a quella educativa e relazionale, che può essere molto più profonda e duratura. I centri estivi oggi possono organizzarsi al fine di prestare un servizio efficiente e in sicurezza, perché è evidente che il rischio della pandemia non è ancora del tutto azzerato. Abbiamo cercato di agevolare la procedura di autorizzazione nonostante i tempi strettissimi, creando una sinergia con la Asl e diventando, come Comune, sportello unico. I responsabili manderanno solo al Comune il progetto da presentare, sarà il Comune ad interfacciarsi con la Asl. Mettiamo a disposizione di tutti il servizio mensa e quello, fondamentale, della assistenza specialistica, perché nessun bambino o ragazzo possa rimanere escluso. Ripartiamo, ripartiamo dai bambini".

"Oggi possiamo e dobbiamo occuparci del benessere della nostra comunità - osserva Cristina Leggio, assessora alle Politiche Giovanili - che è qualcosa di più complesso della sola tutela della salute. Siamo esseri relazionali, ci nutriamo di esperienze e di confronto. I bambini e le bambine, così come i ragazzi e le ragazze, hanno il diritto di tornare a incontrarsi negli spazi della città e noi siamo responsabili della costruzione di contesti aperti e allo stesso tempo sicuri dove possano riprendere a esercitare la loro autonomia e costruire relazione".

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