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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Sanità e posti letto, "La Regione favorisce i privati. Quanto costa alla collettività?"

Dura critica della Cgil al governo regionale, che nell'ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera ha annunciato 124 posti letto per gestire il sovraffollamento dei pronto soccorso, ma sono acquistati dalle Rsa

Nell'ambito della riorganizzazione ospedaliera 2024- 2026, la Regione Lazio nei giorni scorsi ha annunciato 124 posti letto in più per gestire il problema del sovraffollamento del pronto soccorso dell'ospedale Goretti e tamponare il problema delle lunghe attese del ricovero. Una politica però aspramente criticata dalla Cgil, perché si traduce, nei fatti, in un acquisto di posti letto da strutture private. “Siamo indubbiamente favorevoli ad interventi finalizzati alla riduzione dei tempi di attesa – dichiarano i segretari Giuseppe Massafra, Cgil Frosinone e Latina, Vittorio Simeone, Fp Cgil, e Beatrice Moretti, Spi Cgil – ma non nel modo prospettato, perché privilegia il privato depotenziando ancora una volta gli ospedali pubblici esistenti in provincia di Latina”.

Per il sindacato riconoscere ulteriori spazi e interventi al privato non è la strada giusta, mentre si attende il 2026 per il nuovo ospedale di Latina e per il nuovo ospedale del Golfo. "Proponiamo invece - spiegano ancora i segretari - di intervenire subito per ripristinare e potenziare gli ospedali. Invece di derogare alla sanità privata e alle Rsa, che oggettivamente nascono per un altro scopo, vanno potenziati i posti letto ospedalieri per acuti della medicina dell’ospedale Fiorini di Terracina e della medicina del San Giovanni di Dio di Fondi. Prima dell’estate infatti i due ospedali centrali nella provincia hanno visto ridursi i loro posti letto della medicina rispettivamente da 29 a 18 a Terracina e da 24 a 16 Fondi, perdendo complessivamente 19 posti letto. E’ inaccettabile che a tutt’oggi non siano ancora stati riattivati. Denunciamo inoltre che non ci risultano ripristinati neppure i posti di Ortopedia, tagliati da 29 a 15 al Fiorini, mentre a Fondi ci sono spazi per aumentare considerevolmente il numero di posti letto nella medicina, ovviamente solo con l’assunzione di personale sanitario dedicato. Dunque, invece di dare ulteriori risorse economiche al privato occorre, in primis, riattivare i posti letto che sono stati tagliati e poi aumentarli, così da potenziare la sanità pubblica in un percorso chiaro e coerente".

Derogare al privato è dunque una politica fallimentare per la sanità pubblica: "Siamo stati molto scettici con la giunta del presidente Rocca - dichiarano ancora Massafra, Moretti e Simeone - e lo siamo ancora di più ora che si chiariscono le modalità attuative e si estendono i posti letto nelle strutture private o destinate ad altro, come le Residenze sanitarie assistenziali, dando un messaggio di estrema confusione sull'idea del futuro della sanità pontina e non solo. “Siamo preoccupati che dietro questa modalità di azione, che favorisce sempre più il privato - aggiungono i sindacalisti della Cgil - si nasconda l'idea che con la deroga al privato si possano risolvere tutti i problemi di mancanza di personale e di mancanza di investimenti nel pubblico. Le nuove case delle comunità, i nuovi Ospedali di Comunità e le centrali operative, finanziate strutturalmente con i fondi del Pnrr, con quale personale sanitario saranno aperte? E inoltre: quanto costano alla collettività i 124 posti letto al privato? Quante assunzioni potevano essere fatte in strutture pubbliche già esistenti e funzionanti? Qualcuno intende promuovere un’idea di una sanità pubblica debole e miope, che non si prepara adeguatamente a rispondere a una domanda di salute sempre più ampia, soprattutto perché le cronicità aumentano a causa dell’invecchiamento della popolazione. La Cgil invece rigetta questa impostazione al mittente: la sanità deve essere pubblica, come sancito dalla nostra Carta Costituzionale, e noi siamo pronti a difenderla nell’ interesse di tutte le cittadine e tutti i cittadini della provincia di Latina, perché la salute non è in vendita".

 La Cgil chiede dunque alla Regione Lazio di invertire la rotta e cominciare con il potenziamento dei nosocomi di Terracina e Fondi, procedendo a un aumento di posti letto e personale anche in vista del prossimo periodo estivo.

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