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Ondate di calore, ecco il “piano caldo” per l’estate 2023

Elaborato dalla Regione Lazio, è attivo dal 1° luglio ed è rivolto in particolar modo agli over 65 e alle fasce più a rischio della popolazione

E’ stato attivato dalla Regione Lazio, in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario e la Protezione civile regionale, il piano operativo e sanitario di intervento per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore. Un piano che entra in vigore da sabato 1 luglio; prevede un’assistenza sanitaria da parte dei medici di medicina generale aderenti, ed è rivolto, in particolar modo, agli over 65 e alle fasce più a rischio della popolazione. 

I sistemi di allarme 

I sistemi di allarme degli effetti del calore HHWW, che nel Lazio si trovano a Roma, Latina, Frosinone, Viterbo, Rieti e Civitavecchia, sono città-specifici e, utilizzando le previsioni metereologiche per ogni città, sono in grado di prevedere fino a 72 ore di anticipo il verificarsi di condizioni ambientali a rischio per la salute e l'impatto sulla mortalità. Tale tecnologia monitora 27 città, tra cui i 5 appunto capoluoghi di provincia del Lazio insieme a Civitavecchia. Nello piano sono contenute anche una serie di semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione che possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive causate proprio delle ondate di calore.

I soggetti vulnerabili 

Nel dettaglio il piano stabilisce le parti attive e vulnerabili prevedendo sia le raccomandazioni per convivere con le alte temperature sia le indicazioni per i medici di medicina generale e per le Aziende sanitarie locali che garantiranno i servizi sanitari. Sono previsti i sistemi di rilevazione degli effetti del caldo sulla salute e di monitoraggio sulle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), ma anche l’anagrafe degli anziani suscettibili divisa in due fasce d’età:  65-74 anni con ricoveri nei primi due anni precedenti per patologie polmonari croniche; più di 75 anni, in particolare le donne, i non coniugati o i vedovi e le persone che hanno avuto più di 4 ospedalizzazioni nei due anni precedenti. Un'attenzione maggiore deve essere rivolta ai più deboli che hanno avuto ricoveri per diabete, malattie del sistema nervoso centrale, patologie psichiatriche e cerebrovascolari.

I quattro livelli di rischio

Sono 4 i livelli di rischio crescente:

- livello 0, le condizioni meteorologiche non sono a rischio per la salute della popolazione;
- livello 1, le condizioni meteorologiche precedono il livello 2 con la conseguente preallerta dei servizi sanitari e sociali;
- livello 2, le temperature elevate e le condizioni meteorologiche possono avere degli effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili con l'allerta dei servizi sanitari e sociali;
- livello 3, l'ondata di calore ha un elevato rischio e persiste da almeno tre giorni, con l'immediata allerta dei servizi sanitari e sociali.

Il bollettino, come sappiamo, viene emesso tutti i giorni ed è consultabile sul sito del Ministero della Salute e del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale (www.deplazio.net), tramite l'applicazione “Caldo e Salute” disponibile per i dispositivi Android.

Il “piano caldo” per l’estate 2023 

Di seguito, le caratteristiche del programma per l'estate 2023:

- identificare i sottogruppi di popolazione suscettibili al caldo sulla base della presenza di specifiche patologie croniche e uso di farmaci che possono favorire i disturbi da calore o in condizioni di solitudine e isolamento;
- garantire un efficace trattamento della patologia di base attraverso l'attività di sorveglianza, limitando gli accessi inappropriati alle strutture sanitarie;
- garantire un monitoraggio dei pazienti al proprio domicilio, tramite accessi domiciliari o teleassistenza, nei giorni in cui sono previsti i livelli 1, 2, 3;
- individuare precocemente l'insorgenza dei sintomi delle patologie associate al caldo (disidratazione, crampi, edemi, stress da calore, colpo di calore), limitando gli accessi inappropriati alle strutture sanitarie;
- informare i pazienti e i loro familiari sulle misure preventive alle ondate di calore, ricordando che i sintomi di febbre, tosse secca e debolezza possono essere legati al Covid-19. Attuando, altresì, le misure di prevenzione e contenimento dell'infezione già in vigore.

I consigli utili

Tra i consigli più importanti si rileva:

- evitare di esporsi al caldo e al sole diretto;
- recarsi in luoghi pubblici come parchi e giardini nelle ore più fresche della giornata rispettando sempre la distanza di almeno un metro, utilizzando i gel igienizzanti per le mani e indossando i dispositivi di protezione anche se fa caldo;
- soggiornare in luoghi climatizzati per combattere gli effetti del caldo sia nell'ambiente domestico sia di lavoro anche solo per alcune ore;
- effettuare bagni e docce con acqua fredda per abbassare la temperatura corporea;
- assicurare un adeguato ricambio di aria per ridurre il rischio di trasmissione del virus, effettuando la pulizia dei filtri e la ventilazione degli spazi in caso di utilizzo del climatizzatore;
- bere molta acqua e mangiare frutta fresca, ma anche pasti leggeri durante l'arco della giornata;
- conservare in modo appropriato gli alimenti deperibili, in primis i latticini, le carni, i dolci con le creme, i gelati…;
- indossare un vestiario leggero e comodo, di cotone, lino o fibre naturali, evitando le fibre sintetiche e assicurando che un familiare malato o costretto a letto non sia troppo coperto;
- proteggere la pelle dalle scottature con le creme solari con alto fattore protettivo, indossando cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole;
- conservare i farmaci in modo adeguato e non devono essere sospese autonomamente le terapie in corso soprattutto in pazienti vulnerabili, ma occorre un consulto medico;
- evitare l'esposizione al sole diretto ai bambini, applicando i prodotti solari ad alta protezione all'aria aperta, garantendo un vestiario leggero, lasciando ampie superfici cutanee scoperte, vigilando che essi assumano sufficienti quantità di liquidi, limitando le attività fisiche durante le ore più calde anche per i bambini grandi.

Infine, le donne in gravidanza devono proteggersi dal caldo, reintegrare i liquidi e i sali minerali persi attraverso la sudorazione per garantire l'equilibrio materno-fetale, contattare il ginecologo o il medico di fiducia se i sintomi non migliorano ed evitare di passeggiare lungo le strade trafficate, ma anche difendere il neonato dal caldo e dal sole, controllando regolarmente la temperatura corporea e, se necessario, rinfrescarne delicatamente il corpo con una doccia tiepida o con panni umidi.

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