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Domenica, 28 Aprile 2024
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Ex carcere di Santo Stefano: ora si parte con il progetto definitivo di recupero

Il commissario straordinario Macioce: "Ora che il progetto si è sbloccato invito tutta la comunità a esserne parte perché senza un coinvolgimento resterebbe un’opera incompiuta". Il 7 marzo in programma un incontro a Roma

Chiuso il piano di fattibilità tecnico economica per il recupero dell'ex carcere di Santo Stefano. Ora si apre ufficialmente la fase di progettazione definitiva che prenderà avvio alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza. Si tratta dunque di una progettazione definitiva che porterà la ex struttura carceraria a trasformarsi in futuro in un polo culturale, un museo e uno spazio che ospiterà iniziative di formazione aperte all'Europa. I visitatori potranno usufruire di percorsi guidati, in una continuità fisica, storica e simbolica con l'isola di Ventotene, culla dell'Europa.

Nei giorni scorsi a Santo Stefano è stato organizzato un sopralluogo dal commissario straordinario Giovanni Maria Macioce, coordinato da Invitalia, a cui ha preso parte oltre alla struttura commissariale anche il team al completo dei progettisti vincitori del concorso, il cui capofila è Engeko e di cui fanno parte Insula, Studio Croce e Studio Boschi. Sono stati presi in esame tutti i futuri step progettuali e visionati tecnicamente tutti gli ambienti interni all’ex carcere e i percorsi esterni che dal “Panopticon” attraverso via Giulia raggiungono il cimitero, i cui lavori di risistemazione, così come i viali di accesso dallo scalo della Marinella all’ex carcere, sono già conclusi. Approfonditi anche i numerosi vincoli che ricadono sull'intervento e che grazie al contributo concreto di tutte le amministrazioni del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo all’interno del quale è incardinato l’intervento di recupero dell’ex carcere borbonico, si stanno ottimizzando e che permetteranno di accelerare il progetto, sempre nel rispetto delle prescrizioni a tutela del delicato quadro ambientale di Santo Stefano.

“Nel ringraziare Invitalia per il costante supporto, ricordo che il mio obiettivo condiviso con i vertici governativi è ottimizzare tempi e processi con il pieno appoggio di tutte le amministrazioni del Cis: ho infatti potuto constatare – ha commentato Macioce – nei pochi mesi trascorsi dal mio insediamento ad oggi che collaborando attivamente si possono superare prescrizioni, vincoli, difficoltà operative e logistiche e procedere concretamente in un’opera che è stata troppo tempo ferma o che ha proceduto lentamente. Ora che il progetto si è sbloccato ed è finalmente realtà, ho invitato tutta la cittadinanza e la comunità a esserne parte perché senza un loro vero coinvolgimento resterebbe un’opera incompiuta. Cominciamo il 7 marzo a Roma con un incontro a Roma aperto a tutti i cittadini e gli stakeholder, per proseguire poi con ulteriori iniziative.”

Intanto oggi, 23 febbraio, a Ventotene, è in programma un incontro nella sala consiliare del Comune per affrontare il tema delle imbarcazioni in vista dell'imminente ripresa delle visite all'ex carcere. Il commissario Macioce incontrerà il gruppo di lavoro guidato dal professor Salvatore Martino del dipartimento Scienze della Terra dell’Università Sapienza di Roma nell’ambito del partenariato in corso, che porterà a breve sulle isole di Ventotene e Santo Stefano l’incontro annuale dei 40 rappresentanti del progetto triennale europeo Triquetra, alla cui organizzazione partecipa anche la Soprintendenza di Latina, che vede coinvolte 14 università e centri di eccellenza europei per la prevenzione e la tutela del patrimonio culturale.

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