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Sanità al collasso, l'allarme della Uil: "Al pronto soccorso del Goretti gli stessi accessi del Sant'Andrea"

Il rapporto del sindacato rileva che a pesare sul sovraffollamento non sono, come si pensa, i codici bianchi, ma i rossi e gli arancioni. Il segretario della Luigi Garullo: "Sulla sanità occorre investire con coraggio"

Un grido di allarme sulla sanità lanciato dalla Uil al presidente della Regione Francesco Rocca, intervenuto un mese fa a Latina per la Conferenza dei sindaci: la sanità pontina è al collasso. Una situazione denunciata con il supporto dei numeri, soprattutto relativi al pronto soccorso. Il sindacato ha infatti elaborato una ricerca nata da un campionamento quotidiano, ripetuto per sette giorni in orari diversi, tra le 9 del mattino e le 18, su cinque ospedali della provincia: il Santa Maria Goretti di Latina, la clinica Città di Aprilia, il San Giovanni di Dio di Fondi, il Dono Svizzero di Formia e il Fiorini di Terracina. 

I risultati si prestano a riflessioni strutturali sulla sanità attuale e su quella che invece desideriamo. Ma andiamo con ordine. I codici bianchi rilevati sono stati soltanto otto. “Per anni si è detto – commenta Luigi Garullo, segretario generale della Uil di Latina – che i pronto soccorso fossero al collasso anche per l’elevato numero di persone, in codice bianco, che vi si riversavano senza averne bisogno. Nulla di più falso. Durante il nostro campionamento ne abbiamo registrati solo quattro al nosocomio di Latina, due all’ospedale di Fondi e altrettanti in quello di Terracina". Non è vera dunque la tesi secondo la quale a ingolfare il pronto soccorso ci sarebbe un gran numero di accessi impropri. "A dimostrazione che le persone raggiungono un pronto soccorso per necessità ci sono i numeri dei codici rossi - aggiunge il segretario della Uil  Garullo - Al Goretti sono stati 32 i rossi, 105 gli arancioni, 214 gli azzurri, 28 i verdi. La fotografia si completa poi con i 224 pazienti ricoverati o trasferiti, i 72 in osservazione, per un totale settimanale di accessi di 679 pazienti. Un confronto con quanto stava accadendo a Roma nello stesso momento ci dà la misura di quanto la sanità pontina stia viaggiando con personale gravemente sottodimensionato rispetto alle necessità quotidiane: nei 13 ospedali della Asl Rm1 abbiamo infatti rilevato 171 codici rossi, una media di 14 per nosocomio, mentre il solo Goretti ne ha registrati 32”.

Confrontando le medie degli accessi giornalieri dei nosocomi romani con quello di Latina c'è una ulteriore prova dei risultati contenuti nello studio della Uil: al San Filippo Neri il dato medio si è assestato a 49,29 accessi giornalieri. Al San Pietro - FBF è sceso a 48,86. Al Sant’Andrea è invece pari a 100. “L’ospedale del nostro capoluogo, il Goretti, ha registrato una media di accessi giornalieri pari a 97, è impensabile – continua Garullo – che il Goretti di Latina, con la scarsità di personale e strutture, possa  sopportare  lo  stesso  numero  di accessi di un  grande ospedale come il Sant ‘Andrea”.

Il campionamento effettuato offre una chiara fotografa anche della situazione degli altri nosocomi pontini. Il Fiorini di Terracina ha fatto registrare 140 accessi settimanali, La clinica Città di Aprila 124, Il Dono Svizzero di Formia 117, il San Giovanni di Dio di Fondi 42. In tutte le strutture i codici rossi (critici), arancioni (acuti) e azzurri (condizione di sofferenza da approfondire) superano di gran lunga i codici meno rischiosi per la salute, vale a dire i verdi e i bianchi. Si va dai 77 rilevati ad Aprilia ai 75 di Formia, passando ai 50 di Terracina e ai 25 di Fondi.

“Oltre a smentire la leggenda dei pronto soccorso intasati da codici bianchi – aggiunge il segretario Garullo – la nostra ricerca indica la strada per rimettere al centro la sanità pubblica della nostra provincia e dell’intera regione, una vertenza sindacale per riaffermare il diritto ad avere una sanità che sia davvero alla portata di tutti. Come? Il blocco del turnover, posto in essere negli anni, è stato scellerato, quindi adesso si deve accelerare sui concorsi pubblici e nel contempo definire un piano di assunzioni straordinario che abbia effetti immediati, perché i numerosi pensionamenti previsti per il 2024 produrranno un ulteriore peggioramento della già precaria situazione in cui versa la sanità pontina. Va fatta funzionare le medicina di prossimità, si deve intervenire sulle liste di attesa riducendo i tempi per gli esami specialistici che oggi arrivano a un anno e più di attesa, scardinando una volta per tutte il binomio consolidato negli ultimi venti anni e che ha visto sanità e profitto indissolubilmente legati. Abbiamo citato solo alcune priorità, il punto è che sulla sanità bisogna investire con coraggio".

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