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Teatro D'Annunzio, l'assessore Di Francia: "Nessuna privatizzazione"

L'assessore ha ribadito la necessità di aprire un dibattito sul futuro della struttura

Arrivano precisazioni dell'assessore alla Cultura Silvio Di Francia sul teatro D'Annunzio, dopo l'intervento di ieri, nel corso del Consiglio comunale. "Affarmando di credere nella funzione "pubblica" di un teatro, in questo caso il teatro della città, il D'Annunzio - ha spiegato l'assessore - non credo di aver messo in campo alcuna cesura con il passato. La stessa proposta di partenariato già vagliata dal Consiglio Comunale di Latina non contiene alcuna intenzione  privatizzatrice. Sarebbe un torto verso chi mi ha preceduto, che stimo molto e di più sarebbe una sciocchezza".

"Ne esistono moltissimi modelli in Italia. Molti coronati da successo, altri meno - spiega Di Francia - Quello che, a mio avviso, ha spesso fatto la differenza, riguarda l'essenza "pubblica" di un teatro; riguarda l'identità di una città e, senza retorica, la sua anima culturale. Per questo ritengo (e ho ritenuto giusto parlarne in Consiglio Comunale) utile e necessario aprire un serio dibattito in città sulla sua natura e, dunque, sulla sua importanza. Un dibattito aperto e il più "largo" possibile. Parafrasando, senza intenzione irriverente, si tratta di rimettere la chiesa al centro del villaggio. In questo caso il D'Annunzio e un domani magari il Cafaro. Soprattutto oggi, quando i nostri sforzi sono concentrati sul fatto di riaverlo un teatro: agibile, sicuro, vivo , frequentato e, se possibile,  importante".

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