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Terracina, 40 alloggi popolari e un’area servizi: l’ambizioso progetto di rigenerazione urbana

Illustrato il piano di riqualificazione dell’Ater tra i migliori presentati rispondendo ad un bando regionale. Prevede la demolizioni di due fabbricati in stato di degrado e la loro ricostruzione, per un investimento da 7 milioni

“Un progetto di riqualificazione straordinario, una vera e propria operazione di rigenerazione urbana”: così l’assessore regionale alle Politiche Abitative Massimiliano Valeriani ha definito l’ambizioso piano di intervento edilizio e urbanistico messo in campo dall’Ater di Latina per la città di Terracina e che prevede la realizzazione di 40 alloggi popolari, e non solo, senza ulteriore consumo di suolo

Si parte da un bando del Cipe e da un conseguente avviso pubblico della Regione, per le Ater del Lazio e i Comuni con più di 50mila abitanti, per proposte di attuazione di programmi integrati di edilizia residenziale sociale. In provincia potevano partecipare i Comuni di Latina e Aprilia e la stessa Ater che ha presentato questo progetto che prevede un investimento totale di 7 milioni di euro - 5.384.615 di finanziamento statale e la restante parte, circa 1.615.385, a carico dell'Azienda Territoriale per l'edilizia residenziale pubblica -. Si tratta del secondo progetto in graduatoria dopo quello presentato dal Comune di Roma, primo fra quelli delle Ater del Lazio. 

Ad illustrare i dettagli nel corso di una conferenza stampa, oltre all’assessore regionale Valeriani, anche il presidente dell'Ater di Latina Marco Fioravante. Presenti il direttore Ater Paolo Ciampi e i consiglieri regionali pontini Giuseppe Simeone, Enrico Forte, Salvatore La Penna e Gaia Pernarella. 

Il progetto 

Il piano di intervento prevede la demolizione di due fabbricati risalenti al 1947 (progettati nel 1944 per ospitare i senzatetto, realizzati l’anno successivo) e loro ricostruzione. Nel 1961, in una relazione del 26 settembre, veniva già segnalata “la fortissima umidità causata da infiltrazioni capillari nel vespaio che rendeva i due immobili quasi completamente inabitabili”. Oggi quelle abitazioni a Terracina vengono chiamate le “catacombe” e sono in uno stato di degrado; si è pensato di intervenire demolendo e ricostruendo i due fabbricati, che si trovano in una posizione strategica, non lontano dal mare - in via Giacomo Leopardi angolo con via San Rocco -, per realizzare, a fronte dei 12 attuali, 40 nuovi alloggi. “Si rimuove quella che è una ferita per la città” commenta Fioravante. Con il progetto, oltre ad una risposta all’esigenza abitativa, si pensa anche ad una serie di servizi per la zona. “Si prevede la realizzazione di un edificio con una corte centrale a forma di C - spiega il presidente dell'Ater -; sui due lati ci saranno le residenze, impattando il meno possibile dal punto di vista urbanistico con l’ambiente circostante; ci sarà poi uno spazio centrale comune per i servizi e al piano terra saranno a disposizoni spazi con funzioni sociali aperti a tutti i cittadini. Si andranno a realizzare circa 8mila metri cubi di residenza e 2mila metri cubi per i servizi di quartiere”. Trattandosi diu demolizione e ricostruzione, l'intervento è a zero consumo di suolo; si prevedono anche efficientamento energetico, l’eliminazione delle barriere architettoniche e realizzazione antisismiche.

I lavori dovrebbero iniziare all’inizio del 2022; dall’apertura dei cantieri l'ipotesi è di terminare gli interventi entro un anno; “per poter portare avanti il progetto abbiamo bisogno della collaborazione del Comune, attendiamo dunque l’esito delle prossime elezioni per avere un interlocutore, dare il via ad una vera e propria sinergia istituzionale e far partire il progetto” ha concluso Marco Fioravante. 

Case popolari: il progetto Ater per Terracina

“Questa era un’occasione importante a cui bisognava partecipare - ha detto l’assessore regionale Valeriani -. Noi abbiamo messo in campo un bando sostanzioso rivolto a soggetti pubblici. Per fortuna l’Ater provinciale di Latina ha partecipato con un progetto di vera e propria rigenerazione urbana. L’obiettivo, infatti, non è solo quello di trasformare un complesso edilizio realizzato tantissimi anni fa e che oggi rappresenta un elemento non gradevole sul piano estetico per la realtà cittadina, cogliendo a pieno il senso della legge sulla rigenerazione urbana. Quello che si vuole fare con questo intervento per Terracina è ‘aggredire’ sul piano estetico e non solo funzionale un insediamento che ha bisogno di essere recuperato. Il tema dell’estetica in urbanistica è molto più importante di quello che si può pensare: gli ambiti degradati dove si annidano il disagio sociale e i problemi degli agglomerati urbani, sono spesso caratterizzati da una qualità architettonica ed estetica degli insediamenti abbastanza scadente. Quindi, è importante puntare su progetti di recupero urbano che hanno come obiettivo l’aumento delle volumetrie, gli appartamenti, ma anche i servizi, gli spazi comuni". 

L'assessore Valeriani illustra il piano Ater per Terracina - Il video

"Una vera e propria operazione di rigenerazione urbana"

“Una vera e propria operazione di rigenerazione urbana" ha definito l’assessore Valeriani il progetto dell’Ater per Terracina che sfrutta le opportunità offerte dalla legge regionale del 18 luglio 2017 che dà delle volumetrie aggiuntive se ci sono determinate caratteristiche. La legge, ricordiamo, detta disposizioni finalizzate ad incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovere la riqualificazione di aree urbane degradate e di tessuti edilizi disorganici o incompiuti e riqualificare edifici a destinazione residenziale e non residenziale mediante interventi di demolizione e ricostruzione, adeguamento sismico e efficientamento energetico. “La legge sulla rigenerazione urbana stava al palo fino a quando circa un anno fa non abbiamo affiancato i Comuni costituendo un ufficio di scopo dentro l’Amministrazione regionale. Oggi i Comuni che hanno predisposto programmi pubblici di recupero di insediamenti degradati sono più di 60. Molte sono dunque le Amministrazioni virtuose che hanno capito le potenzialità della legge” ha concluso l'assessore. Guardando alla provincia di Latina circa un terzo dei Comuni - una decina -  si sono mossi recependo le opportunità offerte della legge numero 7, facendo registrare, comunque, una delle risposte migliori a livello regionale.

Progetti di playground per i complessi Ater

Nel corso della conferenza stampa un cenno è stato fatto anche alla delibera approvata ieri dalla Giunta regionale con cui verrà avviato un programma per aumentare i servizi e accrescere la qualità degli edifici Ater del Lazio. Si prevedono 15 playground nelle aree dei complessi di edilizia residenziale pubblica con un investimento di oltre 1,5 milioni di euro; verranno realizzati campi sportivi polivalenti, percorsi benessere per adulti e aree gioco per bambini. Tra i progetti in cantiere anche quello per il lotto 47 di viale Nervi a Latina.

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