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Salute

Coronavirus, sintomi e prevenzione

Conoscere il virus per non averne paura e adottare i giusti comportamenti: ecco qualche informazione utile per riconoscerlo e prevenirne il contagio

In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus è fondamentale seguire le direttive che arrivano dal Governo, ma è bene saperne.
Il nuovo Coronavirus (nCoV), indentificato come COVID-19 (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" è l'anno in cui si è manifestato), fa parte di una vasta famiglia di virus che si esplicano in vario modo dal comune raffreddore fino ad arrivare a malattie gravi come la MERS (Sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (Sindrome respiratoria acuta grave). Da quanto si apprende dal sito dedicato del Ministero della Salute, il COVID-19 è un nuovo ceppo di questa famiglia mai identificato prima che si manifestasse lo scorso dicembre a Wuhan in Cina.

Quali sono i sintomi del Coronavirus?

A prima vista il Coronavirus potrebbe sembrare una banale influenza, ma i suoi sintomi sono più accentuati. Dunque febbre superiore ai 37.5°, tosse, mal di gola, naso che cola, dolore muscolare, respiro corto e stanchezza potrebbero essere segnali di una possibile infezione.

Come si trasmette?

Attaccando le vie respiratorie, il nuovo Coronavirus si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette: attraverso la saliva, tossendo e starnutendo; attraverso contatti diretti personali e attraverso le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.
Secondo i dati forniti dall’OMS le persone che presentano sintomi sono la causa più frequente della diffusione del virus, meno frequente, ma possibile, che le persone prive di sintoni ma positive al Coronavirus siano contagiose. Il periodo di incubazione varia tra 2 e 12 giorni; i 14 giorni indicati per la quarantena rappresentano il limite massimo di precauzione. Difficilmente il virus si propaga da superfici contaminate, ma è fondamentale che mani e superfici siano sempre pulite. È consigliato utilizzare detergenti a base di alcool(etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). Anche gli animali domestici, per i dati elaborati finora, non sono causa di contagio, come pure gli alimenti, purché trattati secondo le più consone norme igieniche.

Quali sono i soggetti più a rischio?

Tutti entrando in contatto con il virus possono esserne contagiati, ma non tutti i contagiati presentano sintomi. Nei bambini e nei giovani fino a 19 anni i sintomi sono lievi e hanno un inizio lento. Diverso il discorso per le persone anziane, per quelle con patologie come ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) che hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi della malattia. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità “i decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell’8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell’1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d’età”.

Cosa fare per evitare il contagio?

La principale prescrizione è quella di limitare i contatti con le altre persone, dunque la prima raccomandazione è di rimanere a casa e uscire solo per emergenze e per reali necessità, la prescrizione vale soprattutto le persone anziane, immunodepresse e con patologie a rischio a cui è fortemente sconsigliato di uscire di casa. Altra prescrizione fondamentale è quella di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno un minuto e se si è fuori e non si hanno a disposizione, è consigliabile usare un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%). Mai toccarsi il viso, in particolare occhi, naso e bocca se non si è sicuri di avere le mani assolutamente pulite. Mantenere una distanza di sicurezza dalle altre persone di almeno un metro, non avere contatti fisici di nessun tipo dalla stretta di mano, all’abbraccio, al bacio. Evitare luoghi affollati dove non è garantita la distanza di sicurezza dalle altre persone. In caso di sternuti e colpi di tosse assicurarsi di coprirsi naso e bocca con fazzoletti usa e getta (da buttare immediatamente) o se sprovvisti, farlo nella piega del gomito.

Cosa fare se si pensa di essere stati contagiati?

Se si è stati in contatto con persone risultate positive al test sul Coronavirus o si avvertono i sintoni, occorre rimanere in casa e chiamare il proprio medico di base, il numero 1500 di pubblica utilità o il numero verde dedicato 800 118 800 e seguire le istruzioni degli operatori. Non ci si deve MAI recare al pronto soccorso o presso l’ambulatorio del proprio medico.

Le principali differenze tra COVID-19 e la semplice influenza?

Dato il periodo dell’anno, è facile che molti di noi abbiano contratto una banale influenza, bisogna riuscire a distinguere i sintomi dell’influenza e quelli del COVID-19. Bisogna innanzitutto far presente agli operatori sanitari se siamo stati a stretto contatto con persone positive al nuovo Coronavirus, provenienti dal nord Italia o ci siamo trovati in situazioni non sicure: in luoghi affollati senza rispettare le distanze di sicurezza. Secondo gli esperti purtroppo il COVID-19 è molto più contagioso dell’influenza, ed è per questo che si sono avviati tanti procedimenti per contenere il propagarsi della malattia: il contagio può avvenire dalle 24 alle 48 prima che sorgano i sintomi, ogni contagiato può a sua volta contagiare tra le due e le tre persone a testa. Non esiste ancora un vaccino per prevenire il Nuovo Coronavirus, ma aver fatto quello antinfluenzale può agevolare la diagnosi dei medici.

Attenendoci alle prescrizioni fornite dalle autorità sarà possibile debellare il virus, tutelare le categorie a rischio e permettere al sistema sanitario di assicurare a tutti le migliori cure.  

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