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Cronaca

Accesso al contatore negato, condannato un utente di Acqualatina

La sentenza del tribunale che ha ordinato anche all'utente di Aprilia, che aveva impedito ai tecnici di accedere al contatore, di consegnare le chiavi. La società: "Numerose sentenze a favore dell'operato di Acqualatina"

Condannato un utente di Acqualatina di Aprilia per aver impedito ai tecnici di accedere al contatore.

Questa la decisione del tribunale di Latina, accolta con favore dalla società che gestisce il servizio idrico integrato anche per un’altra particolarità importante: il giudice ha ordinato all’utente di consegnare le chiavi per l’accesso al contatore, murato, condannandolo al versamento di una somma per ogni giorno di ritardo nella consegna delle stesse.

Nel mese di luglio scorso un’altra sentenza è stata emessa, inolre, a favore della società quando la Corte D’Appello di Roma ha riconosciuto le ragioni di Acqualatina in un caso d’interruzione del flusso idrico per morosità. “La Corte ha posto fine a un’annosa questione, nata nel lontano 2004, e ha riconosciuto la piena legittimità delle azioni di sospensione del flusso idrico in caso di grave e perdurante morosità” spiegano dalla società.

Nei mesi precedenti, poi, i Tribunali di Latina e Velletri si sono pronunciati in merito alle azioni di recupero del credito, intraprese da Acqualatina nei confronti di alcuni utenti morosi, dichiarandone la piena legittimità e intimando, agli utenti, il pagamento del dovuto.

“Particolare attenzione va posta – proseguono da Acqualatina - alla sentenza 1206/2015 emessa dal tribunale di Latina nei confronti di un utente di Aprilia. La sentenza, infatti, confuta, punto per punto, tutte le contestazioni mosse, negli anni, dal Comitato per l’Acqua Pubblica e dai suoi sostenitori. La sentenza, lunga ben 18 pagine, sviscera tutte le insussistenze delle eccezioni mosse contro Acqualatina, soffermandosi anche sulla pretesa inesistenza e invalidità della convenzione di Gestione, sulle false affermazioni riguardanti la tariffa ed altri punti, da sempre “cavalli di battaglia” del Comitato. Le suddette sentenze - prosegue la società -, appare chiaro, sanciscono definitivamente la piena legittimità dell’operato di Acqualatina e confermano l’impossibilità di prendere in esame pretese palesemente infondate e pretestuose, volte esclusivamente a evitare il pagamento delle bollette”.

“Auspichiamo – afferma l’amministratore delegato di Acqualatina, Raimondo Luigi Besson – che tali pronunciamenti possano metter fine, definitivamente, alle annose e sterili questioni che animano da sempre una parte residuale delle utenze del nostro territorio.
La Società, dal canto suo, continuerà a combattere il grave problema della morosità e a tutelare gli utenti onesti, impegnandosi quotidianamente per offrire, a tutto il territorio, un servizio sempre migliore”.

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