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Cronaca Aprilia

Estorsioni con metodo mafioso: condanna a nove anni per Sergio Gangemi

L'uomo era stato arrestato nel 2018 con il fratello e altre due persone per alcuni attentati ai danni di due imprenditori di Aprilia e di Pomezia

E' stato condannato a nove anni di reclusione Sergio Gangemi, accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. E' stato invece assolto dall'accusa di usura. La sentenza è stata emessa ieri sera, 13 febbraio, dal tribunale di Velletri e per l'imputato il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 14 anni. Sergio Gangemi era stato arrestato a giugno del 2018 insieme ad altre tre persone, la sua posizione era stata poi stralciata nel processo.

Il gruppo, capeggiato dai due fratelli Gangemi originari di Reggio Calabria e da altre due persone, era finito nelle indagini avviate dalla Dda dopo gli attentati contro due imprenditori di Aprilia e di Pomezia con l'utilizzo di bombe a mano e di un fucile d'assalto. I fatti risalgono agli anni compresi tra il 2012 e il 2016, commessi ad Aprilia e sul litorale romano, a Torvaianica. L'inchiesta aveva rivelato che tutto ruotava intorno a un grosso prestito milionario fatto dai due fratelli Gangemi agli imprenditori per salvare l'azienda. In uno degli attentati contestati, erano state lanciate cartucce all'interno dell'abitazione della vittima e poi erano stati esplosi colpi di arma da fuoco contro la casa in cui erano presenti i familiari dell'imprenditore.

Nei mesi scorsi lo stesso Sergio Gangemi era stato destinatario di un provvedimento di sequestro del patrimonio. Sotto chiave erano finiti beni per 10 milioni di euro, tra cui 53 immobili, conti correnti, società, una barca e diversi veicoli.

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