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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Gaeta

Armi chimiche siriane, trasbordo in un porto italiano: ipotesi Gaeta?

Nelle ultime ore si rincorrono voci, soprattutto sul web, sulla possibilità che il porto pontino possa ospitare le operazioni di trasbordo dell'arsenale. Ma al momento nessuna conferma ufficiale

Le armi chimiche siriane in arrivo su navi danesi e norvegesi approderanno in un porto italiano "non militare” per il trasbordo sulla nave americana "Cape Ray" e per poi essere distrutte in alto mare. A scegliere la località saranno i tecnici dell'Opac, l’organizzazione dell’Onu per la lotta alle armi chimiche, che valuteranno le caratteristiche necessarie per le operazioni "il pescaggio, l'ampiezza e la vicinanza da centri abitati".

Secondo alcune voci circolate in queste ore tra i porti presi in considerazione per l’operazione ci sarebbe anche quello di Gaeta. Una voce che si è rincorsa soprattutto sul web ma di cui ad ora non si ha nessuna conferma. Non si tratta di nulla di certo, infatti, e nessuna decisione è stata presa al momento.

Di certo c’è che il ministro degli esteri Emma Bonino ha dato “disponibilità di massima all’uso di un porto per il trasbordo”. Tra le ipotesi il porto di Brindisi e poi quelli di Sicilia e Sardegna.

L'operazione, che secondo quanto precisato dalla stessa Emma Bonino dovrebbero durare “da 24 a 48 ore, consiste nel trasbordo sulla nave americana “Cape Ray”, attrezzata con speciali apparati mobili per lo smaltimento dei cosiddetti precursori (le sostanze chimiche che liberano i gas più pericolosi quando vengono mescolate) che avranno lasciato la Siria a bordo di navi danesi e norvegesi.

Come si legge sull’Huffingtonpost, “dalla stessa Opac filtra l’informazione che tutto il materiale in transito è assolutamente inerte e quindi sicuro. L’89 per cento è allo stato di precursore, ossia di sostanza che deve essere mescolata con altre per realizzare l’arma chimica fatale. L’11 per cento invece sarebbe costituito da vere e proprie bombe rese però inoffensive”.

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