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Cronaca

Finita la fuga di Cesare Battisti: l'ex terrorista catturato nella notte in Bolivia

L'ex terrorista originario di Sermoneta si nascondeva a Santa Cruz. Rintracciato da una squadra speciale dell'Interpol con agenti brasiliani, boliviani e italiani

Cesare Battisti è stato catturato nella notte in Bolivia, a Santa Cruz, nel corso di un'operazione dell'Interpol, con agenti boliviani, brasiliani e italiani. La notizia della cattura dell'ex terrorista, originario di Sermoneta, è stata confermata da fonti italiane e dall'ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardinii, che ha celebrato la cattura di Battisti, latitante da dicembre, affermando: "E' stato preso. La democrazia è più forte del terrorismo". 

Le ricerche e poi l'arresto a Santa Cruz

Battisti è stato arrestato alle 17 di ieri (le 22 in Italia) da una squadra speciale dell'Interpol formata anche da investigatori italiani e brasiliani mentre camminava in una strada di Santa Cruz de La Sierra, popolosa città nell'entroterra boliviano. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) non avrebbe opposto resistenza. Secondo alcuni media, indossava pantaloni e maglietta di colore blu, un paio di occhiali da sole e barba finta. Caricato in macchina e accompagnato in una caserma della polizia, Battisti non avrebbe proferito parola. Le ricerche della squadra speciale si erano indirizzate intorno a Santa Cruz prima di Natale. Battisti aveva fatto perdere le tracce dopo la decisione del giudice del Supremo tribunale federale che il 13 dicembre scorso aveva ordinato l'arresto per pericolo di fuga, in vista di una possibile estradizione in Italia.

Il commento del ministro Salvini

"Ringrazio per il grande lavoro le forze dell'ordine italiane e straniere, la polizia di stato, l'Interpol, l'Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia, ma di finire i suoi giorni in galera", ha detto il ministro Matteo Salvini. Il titolare del Viminale ringrazia "di cuore il presidente Jair Bolsonaro e il nuovo governo brasiliano per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l'Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle Autorità boliviane e alla collaborazione di altri Paesi amici".

Il nipote: "Non lo abbandoniamo"

"Non c'è molto da dire. Vediamo cosa succede, come evolve la situazione e poi decideremo cosa fare. Ma quasi sicuramente qualcuno di noi, della famiglia, andrà lì". A dirlo all'Adnkronos è Antonio, nipote di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi e catturato in Bolivia dopo che aveva fatto perdere le proprie tracce lo scorso dicembre. "L'ultimo contatto lo avevamo avuto più di due mesi fa - racconta ancora il nipote - poi più nulla. Comunque, non lo abbiamo abbandonato finora e non lo faremo ora".

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