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Cronaca

Arsenico nell’acqua, aumentano i tumori, Pd chiede Consiglio ad hoc

L'intervento dei consiglieri De Marchis e Sarubbo dopo la diffusione dei dati choc: "Chiediamo il Consiglio comunale straordinario e sollecitiamo la costituzione di un tavolo intercomunale"

I dati choc sulle conseguenze della presenza di arsenico nell’acqua nella provincia di Latina che parlano di un aumento del 12% della mortalità per tumori, presenti nell’indagine “Valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio", realizzata dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio, continuano a far parlare.

Il Pd torna sull’argomento spingendo affinchè il Comune intervenga in maniera decisiva; due le richieste, la convocazione di un Consiglio straordinario e la costituzione di un tavolo interprovinciale.

“Cinque mesi fa la maggioranza consiliare ha bocciato la proposta del Pd che mirava a delegare il sindaco a portare all'attenzione dell'Assemblea dei Sindaci di Acqualatina le tematiche inerenti l’emergenza arsenico, tra cui il rimborso in bolletta” commentano dal Partito Democratico.

“Il centrodestra – ricorda il capogruppo del Partito democratico Giorgio De Marchis - nel respingere la proposta del Pd aveva proposto la costituzione di un tavolo di lavoro che  il Pd ha accettato e sostenuto nell'ottica che era importante fare qualcosa, malgrado ne riscontrasse tutta la debolezza politica. Tuttavia, nonostante il voto favorevole, a oggi nessun tavolo è stato costituito e l’amministrazione comunale ha continuato a latitare, ignorando il problema dell’arsenico”.

“Solo oggi – aggiunge il consigliere del Pd Omar Sarubbo - dopo che l’indagine epidemiologica di Medici per l’ambiente ha fatto emergere il preoccupante dato dei tumori legati alla presenza dell’arsenico nell’acqua, le istituzioni interessate sembrano dare qualche timido segnale. La Provincia,  fino a questo momento assente nel dibattito, convoca un vertice istituzionale, i Comuni dell'area nord si interrogano sul da farsi, mentre il Comune di Latina continua nel suo immobilismo”.

Per Sarubbo e De Marchis, le azioni messe in campo in questi giorni rischiano di essere tardive, e soprattutto non consentano di raggiunge l'obiettivo di trasparenza che la popolazione chiede. “È necessario che le istituzioni interessate si facciano promotrici di un'azione che punti a far assumere ad Acqualatina le responsabilità – dicono ancora De Marchis e Sarubbo -. In questa direzione porremo il tema "emergenza arsenico" all'attenzione del Consiglio Comunale, nel quale chiederemo di acquisire i dati dell'indagine epidemiologica. Nello stesso tempo – concludono i due esponenti del Pd - pensiamo che le istituzioni locali debbano costituire un tavolo intercomunale di confronto sulle criticità venute a galla avviando contestualmente un’analisi dei livelli attuali di presenza di arsenico nell’acqua”.

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