rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso

Attentato in Congo, a ottobre la decisione sull'immunità del funzionario Pam

Intanto, anche i familiari del carabiniere ucciso Vittorio Iacovacci accettano risarcimento ed escono dal processo

Sull'attentato in Congo in cui hanno perso la vita, a febbraio del 2021, l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, il rappresentante permanente italiano all’Onu è stato convocato dall’ufficio legale del segretario generale delle Nazioni Unite per chiedere chiarimenti in tema di immunità. Nell’incontro, che si è tenuto nelle scorse ore a New York, sarebbe stato chiesto il motivo per cui l’Italia stia andando avanti con il procedimento in corso a Roma che vede imputati per omicidio colposo due dipendenti del Programma alimentare mondiale (Pam), indagati per la vicenda legata alla morte dell'ambasciatore  e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Lo ha riferito in aula davanti al gup il difensore del funzionario Pam Rocco Leone, l’avvocato Bruno Andò, rinnovando l’eccezione della sussistenza dell’immunità per il suo assistito.

La Procura di Roma, con il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco e la pm Gianfederica Dito, ha sottolineato che è stato il Governo italiano a chiedere di procedere nei confronti dei funzionari Pam indagati. Il gup si è riservato di decidere alla prossima udienza fissata per il 18 ottobre. Intanto i familiari del carabiniere ucciso Iacocavvi hanno ritirato la costituzione di parte civile dopo aver ottenuto un risarcimento, come avevano già fatto in precedenza, anche i familiari dell'ambasciatore. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Attentato in Congo, a ottobre la decisione sull'immunità del funzionario Pam

LatinaToday è in caricamento