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Cronaca

Rubavano i codici e clonavano i bancomat, arrestata una coppia

Arrestati due giovani di 23 e 28 anni; con alcuni skimmer posizionati sugli sportelli carpivano i pin dei bancomat che poi trasmettevano a complici in Vietnam e Indonesia che clonavano le carte perfettamente funzionanti

Brillante operazione della polizia postale di Latina che, nella serata di ieri, ha fatto scattare le manette ai polsi di due giovani di nazionalità bulgara – un ragazzo di 28 e una ragazza di 23 anni - residenti ad Ardea.

I due sono stati colti in flagrante entre cercavano di asportare dallo sportello automatico di un ufficio postale a Latina uno skimmer in plastica notoriamente utilizzato per “catturare” il denaro emesso dallo sportello. Il reato loro contestato è quello di installazione di apparecchiature atte a intercettare, impedire o interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.

Da mesi gli uomini della polizia postale tenevano sotto controllo il fenomeno dopo che, nel periodo compreso tra agosto e ottobre dello scorso anno, più volte negli sportelli della provincia di Latina erano state installate apparecchiature elettroniche per la “cattura” dei codici contenuti nelle bande magnetiche delle carte bancomat di ignari utenti e i relativi codici pin.

I dati così carpiti, spiegano dalla polizia postale, “venivano trasmessi via internet ai complici che si trovavano in Vietnam e in Indonesia, al momento non ancora identificati, i quali, dopo aver realizzato i cloni delle carte bancomat, perfettamente funzionanti come i supporti originali rimasti nel frattempo nella disponibilità delle singole vittime, li utilizzavano per compiere operazioni di prelevamento bancomat presso gli A.T.M. di alcuni istituti bancari esteri di Denpasar (Bali), Badung (Indonesia) e Hochiminh (Vietnam), causando un rilevante danno patrimoniale a danno delle vittime titolari delle suddette carte di debito”.

Numerose le Agenzie Postali interessate e cospicue le somme illecitamente acquisite attraverso l’applicazione dello skimmer, secondo la polizia un congegno posticcio, sovrapposto a quelli degli sportelli bancomat di volta in volta compromessi, abilmente realizzato con forma, profilo e colorazione identici a quello originale, così da evitare che gli utenti potessero accorgersi della sua presenza.

“In effetti – spiega ancora la polizia postale -, tale skimmer risulta talmente perfetto che si ritiene possa essere stato illecitamente scardinato da uno sportello A.T.M. della stessa marca e modello di quelli compromessi, all’interno del quale, grazie ad affinate tecniche di cesellatura, è stato successivamente nascosto l’apparato elettronico miniaturizzato e munito di microcamera idonea alla ripresa delle immagini appositamente direzionate sulla tastiera numerica del bancomat stesso, così da poter inquadrare e “catturare” le fasi della digitazione dei codici segreti PIN, i quali, successivamente al distacco delle apparecchiature, venivano “scaricati” e abbinati agli altri dati, catturati nei medesimi istanti da un altro congegno (skimmer), idoneo invece per la copiatura dei dati inseriti nella banda magnetica delle carte bancomat”.

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