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Cronaca

“Puntare alla massima trasparenza”, bilancio della Commissione

Il presidente Omar Sarubbo e il vicepresidente Marco Fioravante tirano le somme del primo anno di attività: "Lavoriamo affinché la Commissione sia il luogo della trasparenza totale"

“Non ci basta il minimo sindacale, ma puntiamo al massimo della trasparenza”. Con queste parole ieri il presidente della Commissione Trasparenza, Omar Sarubbo, ha aperto la conferenza stampa di presentazione di un anno di attività della commissione stessa.

Un anno di lavoro volto ad ampliare i meccanismi atti a divulgare le informazioni, gli atti e tutto quanto ruota intorno all’amministrazione comunale.

Passi in avanti sono stati fatti durante questi primi mesi, dalla riorganizzazione del sito alla diretta streaming delle sedute del Consiglio comunale, ma molto altro ancora deve essere fatto.

“Siamo impegnati dall’inizio del nostro mandato per il riordino e l’implementazione del sito istituzionale del Comune di Latina – ha aggiunto il presidente – e lo vogliamo fare attraverso l’open data, cioè un luogo informatico nel quale informazioni e dati di amministrazione non siano solo documenti ma siano anche tradotti e comprensibili a tutti”.

“Trasparenza significa anche lavorare per ampliare al massimo i meccanismi partecipativi: quella del difensore civico è una proposta che risale al 2002, e poi vorremmo regolamentare il referendum comunale e la consulta delle pari opportunità. Le leggi sulla trasparenza sono chiarissime: basterebbe creare o modificare i regolamenti del Comune. Stiamo lavorando - ha concluso Sarubbo – affinché la commissione sia il luogo della trasparenza totale”.

Presente alla conferenza anche il vicepresidente Marco Fioravante. “A me piacciono le suggestioni – ha affermato Fioravante – e se sul 2 agosto 1980 (strage di Bologna) e sui fatti di Mani Pulite del 1992 avessimo avuto maggiore trasparenza il rapporto tra la politica e i cittadini sarebbe migliore. Quelli della commissione trasparenza non sono atti di parte, ma di democrazia. E in questo senso va la nostra battaglia per ottenere risposta alle interrogazioni che poniamo all’amministrazione. Non è giusto che si debba ricorrere al Prefetto. È un diritto di un consigliere comunale porre interrogazioni e un dovere dell’amministrazione dare risposte. Non siamo dei Savonarola, ma lavoriamo in piena collaborazione sulla strada tortuosa che porta alla trasparenza”.

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