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Cronaca

Bollette pazze in Comune a Latina, errore o utenze telefoniche violate?

Fatture da capogiro per l'amministrazione del capoluogo. Di Giorgi fa chiarezza: "Si tratta di un errore". Giorgio De Marchis del Pd: "Verificare il caso in Commissione Trasparenza"

Bollette del telefono da capogiro per il Comune di Latina. È lo stesso sindaco Giovanni Di Giorgi ad informare la cittadinanza che nei giorni scorsi Il Comune “ha ricevuto da “Telecom Italia” fatture di addebito telefonico di importo palesemente eccessivo rispetto ai consumi realmente effettuati”.

Immediate le precisazioni e i chiarimenti dello stesso primo cittadino, anche al fine di evitare strumentalizzazioni.

Si tratta chiaramente di un errore, del classico caso di cosiddette “bollette pazze” relative alle utenze di telefonia mobile, tra le quali quella in uso allo scrivente e al segretario comunale, anche in considerazione dei costi addebitati nelle precedenti fatture, di gran lunga inferiori a quelli delle fatture contestate e in più di qualche caso non superiore ad 100 euro per singola Sim” spiega il sindaco Di Giorgi.

“Per evitare che sul Comune gravino spese non sostenute - prosegue -, l’amministrazione ha inoltrato al gestore telefonico “Telecom Italia” la contestazione scritta delle fatture nn.7X02368393 dell’importo totale di 6.812,07 euro del 16.4.2012; 7X03550688 dell’importo di 8.460,67 euro del 14.6.2012 e 7X04692593 dell’importo di 8.889,53 euro del 14.8.2012, relative a 31 schede Sim”.

“La Telecom ha effettuato le necessarie verifiche riscontrando anomalie di funzionamento e collegamenti abusivi alla linee interessate, evidenziando palesi anomalie nel traffico telefonico non addebitabili alle utenze telefoniche, anomalie che sono state rimosse. L’amministrazione ha quindi chiesto l’annullamento delle fatture in oggetto e contestato la mancata segnalazione da parte della Telecom dell’incongruenza nel consumo”.

GIORGIO DE MARCHIS - A distanza di poche ore dalla notizia interviene sull'argomento anche il capogruppo e consigliere comunale del Pd, Giorgio De Marchis, secondo il quale il caso andrebbe trattato in Commissione Trasparenza.

"La notizia che le schede telefoniche del sindaco e di alcuni importanti dirigenti comunali siano state violate attraverso allacci abusivi è un segnale allarmante e preoccupante sul quale il gruppo del Partito democratico chiede una verifica immediata al fine di garantire le istituzioni cittadine e lo stesso ruolo del primo cittadino".

"Sono convinto che da subito vada impostata una procedura che possa garantire il massimo della trasparenza in questa vicenda per i consiglieri e per tutti i cittadini – commenta De Marchis -. Leggendo la nota stampa del sindaco non è possibile riconoscere se si sia trattato di un’anomalia tecnica oppure se ci sia stato un effettivo consumo abnorme. Ritengo pertanto, e ho inoltrato una richiesta al presidente della Commissione Trasparenza in questo senso, che la commissione stessa verifichi in primo luogo il dettaglio tecnico delle bollette della Telecom relativo alle utenze; l’effettiva assegnazione delle 31 utenze in questione a personale del Comune di Latina sia istituzionale che dipendente; la corrispondenza tra il Comune di Latina e la Telecom inerente la segnalazione dell’anomalo consumo".

"Penso che questa procedura verrà agevolata dal sindaco, come da lui sostenuto, per mettere la vicenda e lui stesso al riparo da strumentalizzazioni».

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