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Cronaca Sabaudia

Cadavere nel lago, esami del dna: certa l’identità della vittima

Sciolto il primo nodo del giallo di Sabaudia: la comparazione del codice genetico con quello dei figli ha permesso di accertare il nome dell'uomo; si tratta di Valerio Quarneti

L’uomo il cui corpo era riaffiorato dalle acque del lago di Paola lo scorso 12 marzio ha finalmente un nome.

I militari del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Latina erano arrivati già alla sua identità attraverso un’intensa attività investigativa che era stata avviata sin dalle prime ore dopo il ritrovamento del cadavere, ma i risultati degli esami del dna ora hanno sgomberato il campo da qualsiasi dubbio.

Si tratta di Valerio Quarneti, nato a Lugo in provincia di Ravenna il 15 marzo del 1944, prima residente a Viterbo e successivamente trasferitosi a Sabaudia.

Gli uomini del comando provinciale di Latina, in collaborazione con quelli del Ris di Roma-Sezione Biologia, hanno confermato le loro ipotesi attraverso la comparazione del profilo genetico dell’uomo pensionato con quello dei figli che erano stati rintracciati a Treviso dove risiedono tutt’ora senza vedere il padre da anni.

I carabinieri già nei giorni scorsi avevano concentrato la loro attenzione e i loro sforzi sulla figura di Valerio Quarneti alla cui identità erano in qualche modo arrivati grazie al riconoscimento da parte del titolare di una lavanderia di Sabaudia della targhetta apposta sulla camicia che l’uomo aveva indosso quando il suo corpo è stato ritrovato nel lago di Paola. Il tutto grazie alle foto degli indumenti e degli oggetti in possesso della vittima che gli organi di stampa hanno diffuso qualche giorno dopo il rinvenimento del cadavere.

Ma solo i risultati del dna hanno permesso di arrivare al primo punto fermo di questo intricato giallo.

Intanto ancora viene cercata in tutta Italia la compagna di Quarneti, Milena G.,scomparsa nel nulla come anche la pistola di grosso calibro che deteneva regolarmente. Proseguono quindi le indagini dei militari che per ora non si sbilanciano e non escludono nessuna pista sulla causa della morte dell’uomo ucciso con un colpo di pistola alla testa.
 

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