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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Fondi

La camorra e il controllo dei mercati ortofrutticoli, anche Fondi nel mirino

E' quanto emergerebbe dall'inchiesta della Procura di Salerno che ha all'esecuzione ad un provvedimento cautelare e patrimoniale nei confronti di 8 persone: alcune ditte di trasporti sarebbero legate ai Casalesi

Interesa in qualche modo anche la provincia pontina, e in particolare il comune di Fondi, l’inchiesta che nel salernitano ha portato all’operazione scattata nella mattinata di ieri da parte della Dia e dai carabinieri del Comando provinciale di Salerno contro il clan di camorra Fezza-Petrosino D’Auria, attivo a Pagani e in numerosi comuni dell'agro nocerino-sarnese.

Nella mattinata di ieri i militari hanno dato esecuzione di un provvedimento cautelare e patrimoniale nei confronti di 8 persone - 2 in cercere, tre ai domiciliari e tre con obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria -; tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno alla stessa organizzazione finalizzato allo scambio elettorale politico-mafioso, concorrenza illecita mediante minacce e violenza, estorsione pluriaggravata e riciclaggio aggravato mediante reimpiego in attivita' economiche dei proventi illeciti.

Le indagini si sono concentrate sulla ricostruzione delle attività economiche del clan, soprattutto in diverse società di trasporti e di trasformazione di prodotti ortofrutticoli.
In particolare sarebbe emerso che il clan Fezza-D'Auria Petrosino, con la complicità di alcuni imprenditori, aveva imposto la propria egemonia sul controllo del settore ortofrutticolo eliminando ogni forma di concorrenza anche con minacce e intimidazioni. Un monopolio attuato soprattutto all'interno del mercato ortofrutticolo di Pagani.

Secondo quanto emerso,  sarebbero anche stati certificati rapporti con imprese di trasporti legate al clan dei Casalesi e attive presso il mercato ortofrutticolo di Fondi.
In totale sono 53 le persone indagate  e sono state sottoposte a sequestro quattro società, conti correnti e un deposito nella disponibilità degli indagati per un valore di circa 3 milioni di euro.

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