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Cronaca

Camorra, usura ed estorsione, 18 in manette: arresti anche a Latina

L'operazione denominata "Sistema Perfetto" della polizia di Frosinone, a cui hanno collaborato anche le squadre mobili di Caserta e Latina. In manette anche la donna di Vallanzasca

Arriva anche nella provincia pontina l’operazione denominata “Sistema Perfetto” della polizia di Frosinone, che ha lavorato in collaborazione con le squadre mobili di Caserta e Latina che ha portato all’arresto di 18 persone.

I provvedimenti cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Napoli e di cui 13 in carcere, eseguite nei confronti degli affiliati al gruppo camorristico “Perfetto”, diretta espressione del clan “La Torre”, ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso (416 bis CP) nonché per usura ed estorsione nelle province di Caserta, Latina, Milano, Napoli e Terni.

Durante l’operazione sono stati sequestrati cinque società, bar, ristoranti, aziende all'ingrosso di prodotti alimentari, tutti i beni mobili e immobili degli indagati per un valore di oltre 2 milioni di euro.

Le indagini sono partite nel 2011 dal Commissariato di Cassino a seguito di episodi di usura ed estorsione a danno di alcuni imprenditori operanti tra Cassino ed il Basso Lazio. Intimiditi dagli atteggiamenti mafiosi dei camorristi, nessun imprenditore ha voluto collaborare con la Polizia, che ha dovuto avviare una riservatissima attività investigativa durata oltre due anni.

Secondo quanto emerso, il gruppo camorristico approfittava dello stato di bisogno delle vittime concedendo prestiti, per i quali poi pretendeva oltre alla restituzione del capitale ingenti maggiorazioni di interessi usurari, ottenendoli grazie alla forte intimidazione esercitata ricorrendo a concrete minacce che andavano dalla sottrazione dei beni e cessione dell’attività fino ad arrivare a quelle di morte.

Tra le persone arrestate anche una donna residente a Milano, legata sentimentalmente a Renato Vallanzasca, noto esponente della criminalità a partire dagli anni ’70 più volte condannato per gravi reati. La donna, secondo le risultanza investigative, è apparsa strettamente legata ai vertici del clan mondragonese come anche ad alcuni esponenti del clan Esposito, radicato nel territorio di Sessa Aurunca. Secondo l’ipotesi accusatoria ha avuto un ruolo di intermediazione in un’operazione di acquisizione di un hotel a Mondragone ed in alcune vicende usuraie.

L’attività di indagine ha inoltre consentito di raccogliere elementi riguardanti il coinvolgimento di Vallanzasca che risulta aver mantenuto rapporti con gruppi criminali. Tra le persone arrestate, vi è anche un commercialista contiguo al sodalizio che, in più occasioni ed in prima persona, sarebbe intervenuto per favorire l’occultamento di beni immobili e società acquisiti dagli affiliati con i proventi delle attività criminali.

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