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Cronaca

Migranti sfruttati, in Tribunale gli interrogatori di Di Pietro, Chiara Battisti e Nicola Spognardi

I tre sono finiti ai domiciliari nell'operazione Commodo. La donna non ha risposto, l'ispettore del lavoro ha negato tutto

Sono stati ascoltati questa mattina in Tribunale dal giudice per le indagini preliminari Gaetano Negro le tre persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Commodo che ha smantellato, dopo due anni di indagini della Procura e della Squadra mobile di Latina, un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento del lavoro ed al caporalato ai danni di centinaia di stranieri impiegati in lavori agricoli in condizioni disumane.

Il magistrato ha ascoltato Luca Di Pietro il quale, assistito dall’avvocato Giovanni Codastefano, ha raccontato di essere soltanto un prestanome ma di lavorare di fatto per la cooperativa come un semplice bracciante. Chiara Battisti, figlia di Luigi, fondatore e organizzatore della cooperativa, si è avvalsa della facoltà di non rispondere così come aveva fatto venerdì il padre.

Poi è stata la volta di Nicola Spognardi, ispettore del lavoro presso l’Ispettorato Territoriale di Latina, che avrebbe garantito copertura alla cooperativa Agri Amici in cambio denaro indirizzando i responsabili su come eludere controlli e contestazioni da parte del suo ufficio. Spognardi, assistito dall’avvocato Alessandro Paletta, ha invece risposto alle domande del gip e del pubblico ministero Miliano che era presente ma ha negato qualsiasi responsabilità nell’organizzazione.

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