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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Carceri, il dramma del personale tra aggressioni e superaffollamento

Intervento della Cisl Fns dopo il suicidio dell’agente penitenziario in servizio presso la casa circondariale di Latina

Tornano ad accendersi i riflettori sulla situazione delle carceri del Lazio dopo il suicidio dell’agente di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Latina e l’aggressione a tre agenti del carcere romano di Rebibbia e quella avvenuta a Viterbo da parte di un detenuto con problemi psichici.

Ad intervenire è il segretario generale aggiunto della Cisl Fns Massimo Costantino che sottolinea ancora una volta il problema del sovraffollamento: i detenuti reclusi nei 14 istituti del Lazio, come risulta dal Ministero della giustizia, risultano essere 5779 a fronte di una capienza regolamentare di 5212 detenuti con un’eccedenza di 567.  “E’ noto il deficit qualitativo dell’attività lavorativa nell’ambito degli Istituti Penitenziari - spiega Costantino - dove il lavoratore si trova ad essere, in molti casi, attore di disagi operativi. Questi sono causati dall’inadeguatezza edilizia delle strutture penitenziarie e dalla crescente carenza di risorse umane. Purtroppo abbiamo appreso del dramma del collega che si è tolto la vita, lavorava nel carcere  Latina. Anche in questi casi vi è la necessità di intervenire in anticipo, segnalando eventuali disagi al fine di evitare che casi del genere si ripetano. Vicinanza della Fns Cisl alla famiglia del collega di Latina e solidarietà al personale aggredito in questi giorni.

Chiediamo pertanto al Ministero della Giustizia ed al DAP soluzioni concrete e soprattutto una visione prospettica, ma le risposte continuano a non arrivare, anzi, si preferisce utilizzare soluzioni tampone – conclude - che dopo un pò riportano il problema all'origine”.

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