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Cronaca

Latina Ambiente, Pd: “Responsabilità politiche gravi del centrodestra”

Intervento del consigliere Giorgio De Marchis, secondo il quale nel buco alla Latina Ambiente "le responsabilità politiche del centrodestra non sono meno gravi di quelle della società"

Il caso era scoppiato solo una settimana fa quando l’amministrazione comunale ha deciso di affidare a tecnici esterni il compito di compiere delle verifiche sui bilanci della Latina Ambiente. Da allora i rapporti tra la società che gestisce i rifiuti nel capoluogo e la stessa amministrazione si sono fatti sempre più tesi, caratterizzati da un continuo botta e risposta e da un spostare le responsabilità da una parte e dall’altra.

La questione rimane spinosa, anche con la Corte dei Conti che ha vederci chiaro e con la guardia di finanza che nella giornata di giovedì si è recata sia in Comune che nella sede di Acqualatina per recuperare alcuni documenti.

Per il consigliere comunale del Pd, Giorgio De Marchis, sul caso della Latina Ambiente “le responsabilità politiche del centrodestra non sono meno gravi di quelle della società”

“Quanto sta emergendo dai conti della Latina Ambiente è il prodotto delle scelte sbagliate che la politica del centrodestra di Latina ha fatto nel corso degli ultimi venti anni e che il Partito democratico ha sempre denunciato puntualmente, scelte condivise e sostenute da tutti gli attuali amministratori cittadini” ha dichiarato De Marchis.

“Infatti gli stessi attori che oggi invocano la trasparenza sono quelli che nel 2006 votavano senza batter ciglio il passaggio da Tarsu a Tia in consiglio comunale ignorando le critiche che piovevano dall’opposizione che denunciava il pericolo dell’esplosione dei costi e l’aumento indiscriminato delle bollette. Tra l’altro la responsabilità politica è ancora più grave in quanto il sistema che ha generato il buco di bilancio di 18 milioni di euro si fonda su una delibera di consiglio comunale illegittima, poiché approvata il 31 maggio 2006, ovvero un mese dopo il termine perentorio del 30 aprile 2006, fissato dal decreto Matteoli come limite ultimo per il passaggio da Tarsu a Tia”.

“Nel 2008 – prosegue il consigliere - abbiamo segnalato e denunciato che si stava creando un buco finanziario pesante dovuto al mancato pagamento delle bollette e che la Latina Ambiente non aveva provveduto a inserire le relative somme per la svalutazione nel Piano economico finanziario. Anche in quell’occasione la maggioranza ha fatto finta di nulla e non ha assunto nessun tipo di decisione concreta, anzi ha pensato di rispondere alla crisi delle famiglie aumentando a dismisura le bollette delle attività commerciali”.

“Le cose non vanno meglio dalla ripresa in carico della bollettazione da parte del Comune. Infatti dopo oltre un anno e mezzo si è riusciti a incassare soltanto la fatturazione del 2010 e da quanto trapela dagli uffici anche in questo caso ci sarebbe un forte differenziale tra il previsto e l’incassato.  Non è dato sapere quando avverrà la fatturazione del 2011 e comunque appare chiaro che ormai si procede con un ritardo di tre anni, ritardo aggravato con la ripresa in carico della gestione da parte del Comune”.

“Mi sembra chiaro che la situazione è allarmante, come altrettanto chiaro è che questa maggioranza, capace solo di dividersi sul potere e di lanciare proclami, non è in grado di risolvere il problema.  Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo assistito solo a scontri e a rese dei conti interne alla maggioranza e tra la maggioranza e il socio privato mentre la città aspettava soluzioni, idee e proposte per chiudere la più brutta pagina delle finanze del Comune di Latina”.

“Siamo convinti – conclude De Marchis - che questa materia non possa restare di esclusiva pertinenza degli amministratori pubblici e privati e per questo pensiamo che sia necessario parlare con chiarezza un linguaggio che tutti i cittadini possano interpretare perché dalla vicenda della Latina Ambiente rischia di aprirsi il fallimento del Comune di Latina.  In questa direzione pensiamo che vadano ascoltati in commissione trasparenza l’amministratore delegato di Latina Ambiente e il sindaco di Latina e che al più presto, come richiesto dal Partito democratico, il presidente del consiglio comunale convochi un consiglio straordinario sul buco dovuto al mancato pagamento delle bollette”.

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