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Cronaca Borgo Sabotino

Centrale nucleare, Fioravante: "Dubbi sul deposito temporaneo"

Il consigliere scrive al sindaco Di Giorgi, al presidente del consiglio comunale Calandrini e ai capigruppo spiegando le sue principali preoccupazioni rispetto al sito di Sabotino

Lo scorso 27 febbraio i capigruppo in Consiglio comunale, guidati dal presidente Nicola Calandrini, avevano visitato la centrale di Borgo Sabotino; in quell'occasione i rappresentanti della Sogin avevano fatto luce sul lavoro attualmente in cosro e su quelli che erano i progetti futuri.

Oggi, a qualche giorno di distanza, il consigliere Marco Fioravante, presente alla visita, coglie l’occasione per muovere alcune osservazioni  e avanzare alcuni dubbi rispetto al sito di Borgo Sabotino, attraverso una lettera che è stata inviata al sindaco Di Giorgi, allo stesso presidente del consiglio comunale Calandrini e a tutti i capigruppo.

Uno dei temi affrontati nella missiva da Fioravante è quello relativo alla futura costruzione di un nuovo deposito “temporaneo" nell'attesa della nascita del Deposito Unico Nazionale.

“Questo deposito Temporaneo – sostiene Fioravante - dovrebbe ospitare solo i residui dello smantellamento e, teoricamente, le scorie di minore pericolosità. Il problema però è l’assenza completa del progetto di un deposito Definitivo. È importante ricordare che in Italia spesso succede che ciò che è provvisorio diventi più stabile e duraturo di ciò che viene definito definitivo”.

“Sempre nel corso della visita è stato riferito che questo deposito Provvisorio avrà delle dimensioni di 25,000mc e sarà occupato per non più del 10%; quindi pare ragionevole pensare che rimarrà ancora molto spazio al suo interno per ospitare “temporaneamente” altro. Si pensa a male? – si chiede Fioravante - Forse, ma meglio essere smentiti con fatti che prendere per oro colato ogni cosa”.

“Ed ancora, tutte le operazioni di smantellamento sono seguite con costanza dall'organismo di vigilanza che è l'Istituto di Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), con visite pressoché mensili presso il sito di Borgo Sabotino. A tal proposito meritano riflessione le dichiarazioni del dottor La Porta dell'Ispra con le quali afferma: ‘Nei prossimi anni rientrerà, da Francia ed Inghilterra, il combustibile riprocessato’ e dall'altra ricorda il buio più totale circa l'ubicazione del Deposito Nazionale e quindi c’è da non rimaner tranquilli. Per cui la mia domanda diventa: “quando tornerà l’uranio dall'estero dove sarà stoccato?”.

“Non c'è ristoro economico che tenga – conclude Fioravante -, nessuno può pensare di mercanteggiare sul futuro del nostro comprensorio, il nostro territorio ha già abbondantemente dato in termine di servitù. Basta altre servitù. Materiale radioattivo non ne vogliamo più. Infine, allo scopo di dare un senso concreto a questa nota invito il presidente del Consiglio  comunale, Nicola Calandrini, ad attivarsi per concordare, non un nuovo incontro con i dirigenti della Sogin ma con il vero naturale interlocutore e cioè l'ISPRA, organismo di controllo e verifica che potrebbe squarciare finalmente ombre e fornire, da una prospettiva diversa, una visione importante per le attività di decommisioning che, a distanza di oltre 25 anni dalla chiusura della centrale di Borgo Sabotino, sono ancora in una fase embrionale”.
 

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