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Cronaca Cisterna di Latina

Cisterna: falsi certificati medici per il porto d’armi ai cacciatori, chiesti 3 rinvii a giudizio

Coinvolti anche due ufficiali medici militari. Le indagini della polizia partite dalla cittadina pontina; casi scoperti in provincia di Latina e Roma

E’ stato chiesto il rinvio a giudizio di tre persone considerate “componenti a vario titolo di un sodalizio criminale” che firmava certificati medici ideologicamente falsi. 

Secondo quanto accertato dalla polizia che ha eseguito le indagini coordinate dalla Procura di Velletri, i falsi certificati servivano per attestare l’idoneità fisica di soggetti “al fine di far loro ottenere il rilascio del porto d’armi uso caccia o il relativo rinnovo, previo pagamento delle somme prescritte a favore di un’associazione venatoria riconducibile ad uno degli imputati”. Nessuno dei cacciatori in realtà veniva sottoposto alla visita. 

Del gruppo facevano parte anche due ufficiali medici militari. L’indagine è stata avviata dopo che gli addetti all’Ufficio Licenze del Commissariato di Cisterna si sono insospettiti quando un cacciatore, in occasione di rinnovo del porto d’armi, ha prodotto una busta contenente certificazione ancora sigillata; una volta aperto il plico il personale ha fatto presente che il medico non aveva apposto la necessaria dicitura “certificato redatto all’interno di struttura militare”

Il cacciatore, in evidente imbarazzo, ha ammesso quindi di non aver nemmeno visto il certificato, di non esser mai stato in alcuna struttura militare ed infine di non essere mai stato visitato da alcun medico, aggiungendo che la documentazione gli era stata fornita proprio dal responsabile dell’associazione venatoria, “deus ex machina della consorteria criminale”. 

Le indagini hanno quindi svelato quello che dalla Questura di Latina è stato definito “un collaudato ed esteso meccanismo fraudolento”, con decine di casi analoghi a quello originante l’indagine distribuiti su Cisterna, Cori, Aprilia, Velletri ed Albano.

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