Bancarotta fraudolenta, sotto chiave un patrimonio da 180 milioni di due imprenditori
Il provvedimento di confisca dopo un'indagine condotta dalla guardia di finanza. Sequestri tra Roma, Anzio, Fiumicino
Ammonta a 180 milioni di euro il valore dei beni confiscati a due fratelli, imprenditori attivi nel settore edile per i quali è scattata anche la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza della durata di due anni. Il provvedimento arriva dal tribunale di Roma- sezione specializzata Misure di prevenzione, dopo gli approfondimenti investigativi del Gico del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Roma.
Il patrimonio, già stato oggetto di sequestro a dicembre 2021 ai sensi del Codice Antimafia, è costituito da partecipazioni societarie, nei settori dell’edilizia e dell’immobiliare in genere, da auto di lusso tra cui Lamborghini, Mercedes e Bmw, e da 40 immobili di pregio e adibiti a uso ufficio ubicati in diverse zone del Lazio e anche ad Anzio, oltre a Roma, Fiuggi, Fiumicino e Bassano Romano.
L'indagine era partita da una richiesta di ammissione al concordato preventivo di una società edile gravata da oltre 112 milioni di euro di debiti. Durante gli approfondimenti è emerso che i due imprenditori avrebbero pianificato operazioni contabili e finanziarie (in gran parte fittizie), per rappresentare all’esterno una situazione patrimoniale florida e redditizia, idonea a ottenere agevolmente finanziamenti dagli istituti bancari e, successivamente, a persuadere i creditori della bontà dei piani concordatari adottati, in modo così da eludere la procedura concorsuale. La misura di prevenzione patrimoniale, anche frutto delle evidenze di procedimenti penali nei quali i due costruttori venivano sottoposti agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta in concorso, pone in luce una significativa sproporzione tra fonti di reddito lecite, attività economiche esercitate e complesso patrimoniale posseduto, direttamente ovvero indirettamente.