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Cronaca

Confiscato il tesoro di un imprenditore pontino: si tratta di beni per 150 milioni

L'operazione degli uomini della Divisione Anticrimine nei confronti di Fabrizio Perrozzi, imprenditore di Cisterna. Confiscati 143 immobili tra cui ville lussuose anche in Sardegna, auto e quote societarie

Maxi confisca di beni – pari a circa 150 milioni di euro – nei confronti di un imprenditore pontino. L’operazione dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine - su ordine del Tribunale di Latina che ha emesso il decreto ablativo - è scattata nella mattinata di oggi. Si tratta di “una delle più rilevanti confische operate in Italia, nell’ambito delle misure di prevenzione, ma di sicuro, la prima, in assoluto, della provincia pontina” fanno sapere dalla Questura.

Il provvedimento nei confronti di Fabrizio Perrozzi, noto imprenditore di 58 anni di Cisterna, oggetto di un sequestro di beni già nel 2013 e che, dopo essersi trasferito al nord, negli ultimi anni era stato condannato dal tribunale di Padova, insieme ad altri faccendieri, per un evasione miliardaria.

Per questi reati Perrozzi, fu arrestato, nel 2006, nell’ambito di un’ indagine della guardia di finanza di Padova che riuscì a far emergere una serie di professionisti dell'evasione che, attraverso un “carosello” di società fasulle italiane e straniere, gestite da una decina di prestanomi “nonnetti,” improvvisatisi, per l’occasione, capitani di industria, avrebbero sottratto alla Stato (questa era l’accusa), un vero e proprio tesoro finanziario.

“Dalle approfondite indagine è emerso, in maniera incontrovertibile – spiegano dagli uffici di corso della Repubblica -, come il Perrozzi ha, di fatto, tratto sostentamento e ricchezze esclusivamente da attività delinquenziali manifestando, con modalità sempre più elaborate, la sua spiccata capacità non solo a compiere ma anche ad organizzare, promuovere e gestire complesse trame criminali” tanto che il tribunale di Latina ha applicato all’imprenditore anche la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, per un periodo di tre anni nel comune di residenza.

“Il suo profilo criminale – spiegano ancora dalla Questura - è ormai noto a tutti: a cominciare dagli anni ’90 l’imprenditore fu condannato per truffa e, diverse volte,indagato per dichiarazioni fraudolente mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, violazioni norme per altre imposte dirette e indirette. Condannato nel 2010 alla pena ad anni 3 di reclusione per associazione per delinquere, false dichiarazione mediante uso ed emissioni di fattura per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’ultima denuncia a suo carico è del novembre 2011 sempre per reati afferenti la disciplina del fallimento e bancarotta fraudolenta, per aver causato, con dolo o per effetto di operazioni dolose, il fallimento di una società.  Nel dicembre 2012 ha usufruito anche della prescrizione per dei reati finanziari commessi nel 2008”.

Le indagini della polizia ha permesso di raccogliere elementi dai quali si desume come l’imprenditore e la sua famiglia vivano con i proventi derivanti dalle attività illecite, dal momento che l’asse immobiliare e finanziario accumulato è in evidente sproporzione con le disponibilità dirette e indirette dichiarate al fisco.

LA CONFISCA - L’immenso patrimonio  confiscato oggi non insiste non solo nel sud pontino ma anche a Padova, Arezzo, Porto Cervo, Porto Rotondo e ammonta a circa 150 milioni di euro. Sono stati confiscati ben 143 immobili - tra cui 13 ville, 21 appartamenti, 65 terreni ( casali, terreni seminativi, frutteti, uliveti, vigneti) autorimesse, capannoni, opifici, magazzini e negozi di cui 94 a Cisterna, 22 ad Arezzo, 19 tra Padova e la provincia, 3 a Porto Rotondo e due a Porto Cervo, uno a Roma, uno San Felice e uno a Terracina - quote societarie di diverse società, innumerevoli rapporti bancari e finanziari intestati al 58enne, ai suoi familiari e alle stesse società - tra cui 5 cassette di sicurezza in vari istituti di credito, 29 conti correnti accesi presso vari istituti bancari, 3 depositi di risparmio, una polizza assicurativa e 4 posizioni di titoli /fondi; e ancora 11 veicoli - di cui una Porche modello 997, una Porche modello panamera 4s, AstonMartin, Daimler Chrysler Fiat, 2autocarri Marca Iveco e Renault 3 motocicli e un quadriciclo.  

 

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