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Cronaca

Coronavirus, riorganizzazione nella sanità pontina: ecco come cambia il volto degli ospedali

Se l'emergenza continua il Goretti sarà destinato ad ospitare pazienti Covid positivi. A Gaeta riapre Malattie infettive entro il 23 marzo, a Terracina 4 posti letto per chi attende il tampone

Una riorganizzazione complessiva degli ospedali e soprattutto della rete sanitari sul territorio per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. A spiegarlo, nel corso di una videoconferenza, è il direttore sanitario della Asl Giorgio Casati insieme al rappresentante dei medici di medicina generale Giovanni Cerilli, al direttore sanitario Giuseppe Visconti e al direttore del Distretto 1 Belardino Rossi. 

Il ruolo dei medici di base

In prima linea, come annunciato dalla Asl, ci saranno i 430 medici di medicina generale e 80 pediatri di libera scelta. Saranno, secondo una nuova "catena di comando", il filtro tra i pazienti e la Asl e a loro spetterà un primo screening e la sorveglianza e il monitoraggio dei pazienti che, nei casi sospetti, saranno eventualmente segnalati alla Asl per essere sottoposti al tampone o alla sorveglianza attiva. Accanto a loro cisarà il Dipartimento di prevenzione. 

I cambiamenti al Goretti

Per quanto riguarda gli ospedali della provincia pontina, se la crisi proseguirà si sovrà immaginare l'ospedale Santa Maria Goretti di Latina come una struttura dedicata al Coronavirus. "Una condizione che richiederebbe risorse nuove - spiega Casati - ma che non ci sono sul mercato. Dovremo quindi attivare dei team misti perché di fronte all'emergenza ci si deve organizzare con quello che si ha, non è il tempo dei 'se' e dei 'ma'. Il nostro personale è consapevole dell'emergenza e sta lavorando al meglio". Nello specifico, al Goretti è stato recuperato il vecchio reperto di Geriatria e riconvertito con nuovi posti letto, mentre la medicina generale, ora adibita a Terapia sub intensiva, sarà riconvertita in Terapia intensiva. Tutti questi cambiamenti dipenderanno dalla fornitura delle tecnologie necessarie che è in fase di acquisizione da parte della Protezione civile e che sarà distribuita in base alle priorità, prima al nord e poi al resto del Paese. 

Gli ospedali del sud pontino

Al Dono Svizzero di Formia si tratterà un numero inferiore di pazienti Covid-19, mentre i pazienti contagiati non verranno collocati negli ospedali di Fondi e Terracina. A Terracina quattro posti letto dell'Obi saranno dedicati ai pazienti in attesa di tampone, mentre a Gaeta, entro il prossimo 23 marzo, saranno riattivati i posti letto di quello che era una volta il reparto Malattie Infettive del Di Liegro, con una equipe di infettivologi e pneumologi.  

Stretta collaborazione anche con le strutture private in tutta la provincia, che avranno il compito di facilitare l'uscita dei pazienti no Covid dal Goretti senza escludere che si possa intervenire nelle strutture private con equipe mediche miste. 

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