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Cronaca

Operazione Astice, il comandante dei carabinieri: "Grossi interessi intorno alla droga"

Le parole del colonnello Gabriele Vitagliano nel corso della conferenza stampa: "Attività criminale che vanificava l'essenza stessa del carcere"

"Un'attività criminale che andava a vanificare l'azione di repressione del carcere. Quando si accertano operazioni come spostamenti di cella non autorizzati dei detenuti si va a minare il fondamento stesso dell'azione carceraria". Sono le prime parole del comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gabriele Vitagliano, pronunciate nel corso della conferenza stampa seguita all'operazione che questa mattina ha portato a 34 arresti, a Latina, tra esponenti della criminalità pontina e poliziotti corrotti della penitenziaria. 

I nomi di tutti gli arrestati

"Senza una stretta sinergia e una collaborazione gomito a gomito con gli agenti della polizia penitenziaria non sarebbe stata possibile questa inchiesta - puntualizza il colonnello - Questa operazione è importante non solo per il numero degli arrestati e per i traffici scoperti all'interno del carcere di Latina ma anche per il grosso giro di interessi in provincia intorno allo spaccio di droga, che finisce per coinvolgere anche cittadini apparentemente avulsi dal contesto ma risucchiati nel gorgo di questi interessi". 

Droga e corruzione in carcere - Il video

L'inchiesta muove i suoi primi passi nel 2017, quando alcune strutture criminali che si pensavano smantellate da precedenti operazioni cominciano a riorganizzarsi sul territorio, ricevendo indicazioni e ordini dai capi che sono detenuti in carcere. "Grazie a questo spunto investigativo - spiega il comandante Vitagliano - siamo riusciti a scoprire come, attraverso la collaborazione di due agenti infedeli, alcuni detenuti ricevevano stupefacenti e derrate alimentari e scambiavano informazioni tra loro e con l'esterno, riuscendo anche ad ottenere spostamenti di cella". 

Droga e corruzione nel carcere di Latina, 34 arresti

All'interno della casa circondariale di via Aspromonte il commissario coordinatore Pierluigi Rizzo era noto come "il tedesco". C'era già il sentore che i traffici fossero stati scoperti, che fosse partita un'indagine e che i due poliziotti corrotti fossero ormai nel mirino degli investigatori. "Siamo amareggiati da quanto accaduto - spiega il commissario Rizzo in conferenza stampa - ma allo stesso tempo soddisfatti dell'operazione che ha portato a scoprire due dipendenti infedeli che hanno in dubbio l'essenza stessa della carcerazione e del notro lavoro". 

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