rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Sicurezza

Le infiltrazioni della criminalità organizzata a Latina, Frosinone e Caserta: vertice delle prefetture

La presenza dei Casalesi, gli interessi che travalicano i confini territoriali, i settori più a rischio. Questi i temi al centro della riunione interprovinciale. A breve prima riunione congiunta dei Gruppi interforze antimafia

Rafforzare il sistema di prevenzione rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, con particolare riguardo al clan dei Casalesi radicato in provincia di Caserta, che estende però le sue ramificazioni oltre le frontiere territoriali guardando anche al basso Lazio e in particolare alle province di Latina e Frosinone. Questo il tema al centro della riunione interprovinciale tra il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, il prefetto di Latina Maurizio Falco e il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori. Hanno partecipato i vertici provinciali delle forze dell'ordine, i rappresentanti della direzione investigativa antimafia di Roma e di Napoli.

L'obiettivo è individuare comuni strategie per intercettare e comprendere le nuove dinamiche criminali che ormai travalicano i confini delle rispettive province. Il primo passo è stato realizzare una mappatura di carattere generale delle organizzazioni criminali a partire dall’analisi effettuata attraverso i progetti “Ma.Cr.O.” (Mappatura della criminalità organizzata) coordinati dalle Prefetture. In questa ottica una particolare attenzione è stata riservata alla tendenza dei gruppi criminali organizzati al reimpiego di capitali di provenienza illecita nel circuito economico, soprattutto in alcuni settori che risultano particolarmente attrattivi anche per gli investimenti ingenti legati ai fondi del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr).

I tre prefetti, insieme alle forze dell'ordine e ai rappresentanti della direzione investigativa, hanno dunque condiviso l'esigenza di una collaborazione sempre più stretta attraverso incontri periodici dei Gia delle rispettive prefetture per lo scambio dei sistemi di analisi e dei flussi informativi su base interprovinciale secondo un modello strutturato. Tutto questo in attuazione delle indicazioni contenute nel decreto del ministro dell’Interno Piantedosi del 2 ottobre scorso relativo alle misure di potenziamento dell’azione istruttoria dei Gruppi interforze antimafia istituiti presso le prefetture, sia in via anticipatoria, allo scopo di condividere le informazioni in una fase antecedente all’adozione degli eventuali provvedimenti interdittivi, sia nella fase successiva per il monitoraggio delle variazioni nella titolarità e nella sede delle imprese, con la costituzione di sedi secondarie e operative tra le tre province.

Sul piano operativo, al termine della riunione, è stato elaborato un documento di sintesi in cui sono stati individuati i settori considerati "sensibili": trasporti, logistica, edilizia, ristorazione, agroalimentare, ambiente, servizi sanitari e socio assistenziali. Insieme a questo c'è la previsione degli strumenti da mettere in campo, come la valorizzazione delle competenze specialistiche dei diversi componenti dei Gia e l'approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette relative a operazioni di riciclaggio di denaro nelle tre province interessato. Sarà questa dunque una "road map" per le attività delle prossime settimane, a partire dalla prima riunione congiunta dei Gia che si terrà presso la  prefettura di Frosinone alla fine del mese di novembre.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le infiltrazioni della criminalità organizzata a Latina, Frosinone e Caserta: vertice delle prefetture

LatinaToday è in caricamento