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Cronaca

Dimensionamento scolastico, il piano della Provincia e il no del Pd

La polemica intorno alla proposta di riunire liceo artistico e classico in un unico polo con all'interno anche un indirizzo linguistico che sostituirà quelli attuali di Manzoni e Majorana

È stato presentato nei giorni scorsi è già è destinato a creare polemica. Il piano di dimensionamento scolastico della Provincia presenta sostanziali novità rispetto all’attuale geografia degli istituti pontini ed è stato inviato ieri alla Regione per l’approvazione definitiva.

Prima novità il liceo sportivo come nuova sezione del liceo scientifico Grassi di Latina che va ad arricchirne l’offerta formativa. La seconda, e quella che ha già fatto nascere le prime polemiche la creazione del nuovo liceo linguistico, che per ora sarà una costola del classico Dante Alighieri per poi, raggiunto il numero utile di studenti, diventare un istituto autonomo che sostituirà lo stesso indirizzo oggi presente al Majorana e al Manzoni, istituti sovraffollati, che in questo modo verrebbero alleggeriti nel numero delle iscrizioni. Ma non solo, lo stesso liceo classico e l’artistico – che non ha l’autonomia perché ha un numero di studenti inferiori a 600 – saranno accorpati in un unico polo.

Immediata la reazione della consigliera comunale del Pd, Nicoletta Zuliani, che ha definito il nuovo piano scolastico della provincia una “scelta scellerata” chiedendo allo stesso sindaco Di Giorgi di intervenire “a difesa della città e della formazione dei cittadini”.

“L’ipotesi della Provincia di convogliare in un unico istituto i licei classico e artistico e linguistico è una scelta scellerata presa senza consultare chi il mondo della scuola lo vive e le conosce”.

“Il Majorana e il Manzoni sono già specializzate, hanno laboratori e struttura organizzativa efficientissima – spiega la Zuliani – e invece si sovraccaricherà il nuovo liceo frutto di accorpamento, con due sedi diverse e privo strutture ed esperienza necessarie ad un'offerta qualificata e qualificante. Cosa diranno nell’orientamento rispetto al corso linguistico?”.

Una scelta, dunque, secondo la consigliera, “presa senza confronti o consultazioni, nemmeno con i dirigenti scolastici. Il sindaco di Latina dovrebbe occuparsi della città e dei cittadini che qui vivono, studiano, si formano e lavorano – commenta la consigliera del Pd – e invece sembra distratto dalle problematiche relative agli equilibri politici, mentre noi subiamo le scelte fatte da altri che hanno una visione parziale e meno vicina ai bisogni del territorio. Non si può essere così miopi da delegare completamente gli istituti superiori alla Provincia.  Le scuole sono organismi autonomi che si nutrono della vita economica, professionale, sociale, culturale e infrastrutturale della città, e a loro volta la nutrono. Qui vengono "formati" i cittadini di domani”.

Questa proposta scriteriata deve trovare nel sindaco un forte oppositore – conclude la Zuliani -. Noi chiediamo il coinvolgimento della città in queste scelte per evitare che politici incompetenti muovano con superficialità le pedine di una scacchiera che ha equilibri fragilissimi, già minati dai tagli del governo centrale. Gli enti locali abbiano intelligenza politica e amministrativa e soprattutto sensibilità per ascoltare chi ha competenza e responsabilità dei percorsi formativi rivolti ai giovani cittadini».

“L’unica nota positiva a favore della città – commenta la consigliera Zuliani – è l’intenzione dell’assessore Schiboni e del dirigente Mattei di riportare l’istituto tecnico commerciale Vittorio Veneto nella sua sede storia di viale Mazzini. Ma questa scelta, da me e da altri auspicata, è stata realizzata dalla Provincia. Il sindaco di Latina, anche in questa occasione, non si è mosso”.

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