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Cronaca

La denuncia della Uil: "I disabili, lavoratori ancora dimenticati"

Il segretario generale Garullo: "In un clima di incertezza dell'erogazione degli sgravi le aziende rallentano i piani di assunzione. Ci aspettavamo maggiore sensibilità dalla Regione"

Disabili “snobbati” dagli enti pubblici. Questa è la denuncia lanciata dalla Uil di Latina, da sempre in prima linea nelle battaglie a tutela dei lavoratori e in particolare, come questa volta, di quelli più svantaggiati e sfortunati.

Secondo un’indagine che è stata aggiornata allo scorso 15 dicembre, numerosi sarebbero gli enti, primi fra tutti il Comune, l’Ater e la Asl di Latina, che non rispetterebbero il numero, stabilito dalla legge, di invalidi assunti all’interno dei propri uffici.  

“Quello del mancato avviamento al lavoro degli invalidi – dichiara Luigi Garullo segretario generale Uil Latina – è un problema che si trascina da anni senza trovare una soluzione definitiva, nonostante gli sforzi prodotti dalla commissione Provinciale per il lavoro che a più riprese ha stimolato le aziende a mettersi in regola. Le aziende tendono a pagare la penale prevista per la mancata assunzione di invalidi, piuttosto di mettersi in regola con quanto prevede la legge”.

“I problemi sono molti e complessi – continua Garullo – , soprattutto sul versante della carente chiarezza e certezza degli sgravi contributivi e fiscali legati a tali assunzioni. L’operatività degli sgravi è demandata alle Regioni attraverso il fondo regionale per l’occupazione dei disabili che annualmente viene ripartito dal Ministero del Lavoro; ed è chiaro che in un clima di incertezza dell’erogazione degli sgravi le aziende rallentano i programmi di assunzione”.

Da qui le richieste dell’Uil per un tema che tocca corde estremamente delicate della comunità: “ Sul versante disabilità – aggiunge ancora Garullo – ci aspettavamo dalla Regione Lazio una maggiore sensibilità, ma evidentemente parlare di solidarietà è facile mentre un’altra cosa è passare ai fatti. Quello che colpisce più profondamente - continua Garullo - è che mentre la maggior parte delle aziende pur in un clima di difficoltà si stanno mettendo in regola, sono proprio le amministrazioni pubbliche come Comuni e Ater che stentano a farlo. Ma la situazione davvero insopportabile e inaccettabile – conclude Garullo – è quella della Asl di Latina, di fatto la più grande azienda della Provincia di Latina, che con ben 67 scoperture fra disabili e altri avviati d’obbligo”.

Per ora l’Ente non può procedere ad alcun inserimento perché la Regione Lazio non ne da autorizzazione, per altro in un contesto in cui la Asl di Latina è fra quelle più virtuose in termini di spesa.

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