Ecosistema Scuola 2016, Latina fanalino di coda: penultima per la qualità degli edifici
Il XVII Rapporto sull'edilizia Scolastica di Legambiente presentato a Roma. Male il Lazio: tra i i capoluoghi Latina figura all'85esimo posto, Frosinone al 40esimo e Rieti al 50esimo. Roma non ha mandato i dati, così come Viterbo
Latina fanalino di coda nella speciale classifica di Legambiente sulla qualità degli edifici scolastici.
E’ quanto emerge da Ecosistema Scuola, il XVII Rapporto sull'edilizia Scolastica presentato ieri a Roma nell'ambito del primo Forum "Scuola Innova" di Legambiente
Male in generale il Lazio, i cui i capoluoghi si trovano in basso nella classifica per qualità complessiva degli edifici: Frosinone si trova al 40esimo posto nazionale, Rieti al 50esimo e Latina addirittura penultima all’85esimo, mentre Roma e Viterbo non hanno mandato dati.
Tra i parametri presi in considerazione ci sono la presenza di scuole in aree a rischio sismico o a rischio idrogeologico, la quantità e la tipologia degli interventi realizzati nell'ultimo periodo, le certificazioni, la sostenibilità delle politiche scolastiche.
"Le città del Lazio continuano a non brillare per la qualità delle proprie scuole - commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio - e se non c'è traccia nella parte alta della graduatoria dei capoluoghi della regione, più negativa e grave l'assenza di Roma che ancora una volta non riesce a comunicare i dati riguardanti l'enorme patrimonio edilizio delle proprie scuole.
È evidente che la riqualificazione e la rigenerazione delle scuole, da parte di chi amministra i territori, passa obbligatoriamente dalla conoscenza delle problematiche che le riguardano e da uno sforzo progettuale e operativo per renderle finalmente adeguate e moderne".
Eppure, ricorda Legambiente, oltre ai fondi del ministero anche la Regione Lazio ha stanziato 76 milioni a disposizione per la messa in sicurezza delle scuole, l'efficentamento energetico e la rimozione dell'amianto.
"C'è bisogno - conclude Scacchi - che amministrazioni e uffici tecnici concretizzino meglio la progettazione per accedere ai finanziamenti, nella Capitale ci chiediamo come questo possa accadere se non si ha il quadro complessivo dello stato delle scuole. Dopo i terremoti infine, c'è bisogno di intervenire nelle aree sismiche, là dove ce ne fosse la necessità, eliminando qualsiasi possibile rischio nelle scuole".