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Cronaca

Erosione delle coste pontine, tra errori e danni all’economia

Giorgio Libralato: "Sull'erosione e sull'economia abbiamo perso 11 anni per colpa di una classe politica e dirigenziale provinciale inadeguata"

Erosione delle coste pontine. Uno dei temi al centro della polemica con la stagione balneare ormai alle porte. Era evitabile? Questa la domanda che si pone Giorgio Libralato dei Verdi mettendo in evidenza quella che secondo lui è una stretta connessione tra alcune scelte, o “errori” della classe politica pontina, e il fenomeno delle erosioni e la conseguenza perdita di attrattiva turistica e commerciale del nostro litorale e di conseguenza di ristoranti, locali pubblici, campeggi, operatori turistici.

“Spesso ci troviamo alle porte della stagione turistica con passerelle di accesso distrutte, spiaggia piena di detriti, sporcizia, o inquinamento, quando non capita d'estate o quando gli interventi arrivano solo alla fine della stagione balneare insieme ai rimpianti e ai pianti degli operatori turistici. Condivido pienamente l'intervento del geologo Nello Ialongo “basta spostare il problema dell'erosione servono interventi”.

“L'unica risposta è il ripascimento morbido oltre, ovviamente, alla prevenzione che diminuisca o annulli il danno umano (escavo della sabbia dai fiumi che costituivano la ricarica, basta interventi di porti e cementificazione del litorale) – spiega Libralato in una nota -. Gli interventi locali (con pennelli rigidi) risolvono (temporaneamente) un problema locale e lo aumentano a sud (o di sottoflutto)”.

“Alle stesse conclusioni era giunto un interessante convegno del 9 novembre 2002 a San Felice Circeo organizzato dal Rotary Club (non certo di sinistra). Anche sull'erosione, ma soprattutto sull'economia, sui posti di lavoro, sul turismo abbiamo perso 11 anni per colpa di una classe politica e dirigenziale provinciale inadeguata. L'ignoranza di questa classe dirigente aumenta i danni”.

“Al convegno del 2002 –continua Libralato - era molto qualificante il tavolo dei relatori composto da esperti a livello nazionale, docenti dell’Università La Sapienza e di altre università, esperti provenienti dalla Liguria, Toscana e Sardegna ad illustrare studi e proposte. Moderatore del convegno il professore universitario e giornalista di Rai Tre Mario Tozzi. Scarsa la presenza di politici locali, anche perché quelli presenti non hanno brillato né in fatto di ambiente né per la valorizzazione del turismo. Si era parlato del raddoppio del porto del Circeo, con espressione quasi unanime di contrarietà ad un progetto per il quale non erano chiari i benefici, ma erano evidenti i danni all’ambiente marino, all’erosione che avrebbe provocato da San Felice verso Terracina, poi di conseguenza agli altri lidi. Conclusione unanime e condivisa che per evitare e prevenire o recuperare l’erosione delle coste dovevano essere effettuati interventi morbidi di rinascimento e venivano dichiarati inadeguati pannelli (o pennelli) e comunque tutte quelle barriere fisse che forse risolvano (temporaneamente) il problema dell’erosione in un dato tratto di spiaggia, ma lo spostano, aggravandolo, a sud per il gioco delle correnti”.

“In provincia di Latina – conclude -, ancora una volta, sembra mancare una seria programmazione ed un progetto unitario sulla gestione del mare, dell’ambiente, ma anche del turismo. Un’altra conclusione unanime del convegno del novembre 2002 era sull’opportunità che un turismo che valorizza e tutela l’ambiente, crea posti di lavoro, occupazione, dando respiro ad una economia locale che non ha molte altre risorse. Dopo lo svolgimento del convegno ho ricontattato Mario Tozzi, con il quale ci chiedevamo dopo quanto tempo sarebbe esplosa l’erosione a Sabaudia e quindi a San Felice Circeo, dovuta agli interventi annunciati sulla spiaggia di Latina Lido. Non si è dovuto attendere molto tempo. Purtroppo gli esperti hanno avuto ragione”. 

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