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Cronaca Sabaudia

Erosione e nuova stagione balneare: accordi tra Comune di Sabaudia ed Ente Parco

Riunione del tavolo tecnico. Ampliato il periodo di apertura degli stabilimenti dal 1 aprile al 30 settembre. Sul fronte erosione decisa una serie di interventi a difesa del sistema dunale

Nuova riunione del tavolo tecnico sull'erosione, nel pomeriggio di giovedì, a Sabaudia per mettere nero su bianco gli accordi che disciplinano l'attività dei chioschi e le misure urgenti per contrastare il fenomeno dell'erosione. L'obiettivo è fare squadra per la corretta apertura della stagione balneare. Gli accordi sono stati siglati in maniera congiunta da Comune ed ente Parco alla presenza del Sib, il sindacato dei balneari.

Sul primo fronte, le parti hanno convenuto di ampliare il periodo di apertura degli stabilimenti: la stagione inizierà il 1 aprile e si concluderà il 30 settembre, con possibilità per gli operatori di montare e smontare prima e dopo il suddetto periodo, nel rispetto del vigente Piano di Utilizzo dell’Arenile.

Interventi per il contrasto all'erosione

Sul fronte delle forme di contrasto del fenomeno dell’erosione invece, "convenuta la necessità di agire per scongiurare situazioni irrecuperabili e dannose per la corretta fruizione della stagione balneare", a seguito di appositi sopralluoghi, si è deciso di procedere ad una serie di interventi a difesa del sistema dunale. In particolare sono state individuate le seguenti strategie:

- la tutela del piede della duna: mediante la realizzazione di una fascia di accumulo/contenimento, per la sabbia trasportata naturalmente, con formazione di due file parallele composte dall’allineamento dei relitti di alberature e tronchi di varia grandezza presenti sull’arenile, lo spazio interno sarà riempito con il materiale vegetale (Posidonia spiaggiata) e legnoso di minori dimensioni rinvenuto sulla spiaggia.

- punti di erosione causati dal ruscellamento delle acque meteoriche stradali o all’attraversamento umano presenti nel tratto dunale, compreso il rifacimento della preesistente recinzione lignea a mezza croce di Sant’Andrea e pali in legno infissi e barriera in materiale vegetale e sacchi di sabbia.

- per l'erosione dunale dovuta ad attraversamento umano o con mezzi meccanici: si potrà intervenire con il rifacimento delle recinzioni in legno a mezza croce di Sant’Andrea della stessa tipologia, caratteristiche e dimensioni di quella già realizzata per un’altezza comunque non superiore a 0.90 metri

- interdizione accessi al PDM non autorizzati con mezzi meccanici nei due siti attualmente posti sotto sequestro giudiziario (il primo, in località Torre Paola km 35,200 ex accesso pedonale 003al PDM, ed il secondo nei pressi della CASACA); nello specifico si procederà come segue: località Torre Paola km 35,200 ex accesso pedonale 003al PDM posizionamento di un modulo di recinzione a mezza croce di Sant’Andrea con le caratteristiche di cui al punto che precede posta in linea con la paleria già esistente sulla pertinenza stradale; nei pressi della CASACA, km 30, posizionamento temporaneo (sulla pertinenza stradale) di elementi tipo “barriera jersey”.

- ambiti dove la risacca raggiunge gli stabilimenti si posizioneranno sacchi di juta (tessuto ad elevata grammatura con doppia trama e ordito con massa areica nominale minimo pari a 480 gr/mq) riempiti con sabbia (cumuli stradali di sabbia proveniente dalla duna), fissati con pali in legno e/o materiale inerte (tipo scaglioni pietra, etc.) già presente in loco con eventuale ulteriore stabilizzazione superficiale attuata con stuoie di rete in fibra di cocco.

- canaloni formatisi tra le dune a causa dell’erosione sia per l’attraversamento pedonale non regolamentato e/o l’azione eolica, si procederà mediante il posizionamento/riporto (nella zona antistante il piede dunale) di materiale vegetale e legnoso rinvenuto sulla spiaggia - relitti di alberature e tronchi di varia grandezza– riempito anche con posidonia spiaggiata qualora presente nel sito.

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I commenti

“La firma di questi accordi è un nuovo passo verso la totale collaborazione tra Comune, Ente Parco e operatori al fine di arginare il fenomeno sempre più grave e invalidante dell’erosione costiera – commenta l’assessore all’Ambiente Ennio Zaottini –. Quelli individuati sono interventi urgenti che andranno ad arginare il problema, in attesa del ripascimento morbido da attuare mediante il protocollo d’intesa siglato con il Comune di Latina e la Regione Lazio e i 500mila euro in arrivo”.

“Ribadiamo l’esigenza di un ragionamento più ampio che possa davvero andare a contrastare l’erosione – interviene l’assessore ai Lavori Pubblici Innocenzo D’Erme –. Il problema riguarda gran parte della costa Laziale e necessita di un intervento massiccio e complessivo da attuare in sinergia con i Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture. Solo così, probabilmente, si potrà preservare il paesaggio dunale e tutto il comparto turistico, che per la città di Sabaudia è linfa importante per l’economia locale”. 

“Il Parco del Circeo – ha dichiarato il direttore del Parco Paolo Cassola - ha uno dei sistemi dunali più belli e fragili del Mediterraneo tutelato da norme internazionali, dove proteggere la duna significa tutelare le attività socioeconomiche che sul litorale operano in un contesto esclusivo, da promuovere con più forza e qualità dei servizi. Adesso pensiamo a ricostruire, impedire il peggioramento e decidere comportamenti coerenti come ad esempio sul regolare accesso mezzi pesanti, camminamenti e virtuosa gestione dei rifiuti. Allo stesso tempo siamo al lavoro da tempo come Parco con Ministeri e Bruxelles per fare il salto di qualità sul possibile supporto e finanziamenti”. 

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