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Cronaca

Operai morti a Lamezia Terme, i sindacati chiedono più sicurezza

Cordoglio dell'Ugl Latina: "E' intollerabile che si continui a morire sui luoghi di lavoro". La Cgil della Calabria e di Catanzaro ha organizzato per oggi un presidio silenzioso nell'area industriale di Lamezia Terme

Immediata la reazione dei sindacati alla notizia della morte dei due operai pontini – questa mattina è deceduto anche il terzo lavoratore, un 47enne della provincia di Siena – nell’incidente sul lavoro avvenuto nel pomeriggio di ieri in una fabbrica a Lamezia Terme.

"Apprendiamo ora la notizia sull'esplosione avvenuta a Catanzaro, in cui hanno perso la vita due lavoratori ed esprimiamo come segreteria provinciale Ugl il nostro profondo cordoglio verso le famiglie dei lavoratori morti tragicamente” ha commentato la segretaria provinciale dell’Ugl, Maria Antonietta Vicaro.

E' intollerabile che si continui a morire sui luoghi di lavoro, in presenza di una normativa che ad oggi dovrebbe garantire i livelli minimi di sicurezza a tutela della vita stessa. Lavoratori in trasferta, che affrontano tanti sacrifici per garantire una vita dignitosa ai propri figli e che non torneranno più a casa per una mancata attuazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, segno di inciviltà e arretratezza.

I numeri dei morti sul lavoro sono in diminuzione, segnale di un miglioramento generale e forse di meno ore lavorate a causa della crisi, ma anche una sola vittima è simbolo di una necessità di maggiori controlli e sanzioni, per chi non rispetta la legge".

LA CGIL – Intanto la Cgil della Calabria e di Catanzaro ha comunicato di avere promosso per questa mattina “un presidio silenzioso nell'area industriale di Lamezia Terme, con le bandiere del sindacato listate a lutto”. ''Chiediamo - afferma la Cgil - a tutti i lavoratori delle aziende che insistono nell'area industriale di unirsi al sit-it in segno di vicinanza per le giovani vite stroncate e per chiedere più attenzione alla sicurezza sul lavoro. Il lavoro serve a campare, non a morire. La Cgil è pronta a costituirsi parte civile in un eventuale processo penale''.

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