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Cronaca

Lauree honoris causa a vip da falso ateneo, sede del Rettorato a Latina

Scoperta una finta università che assegnava i conferimenti a personaggi illustri, ignari di tutto, per attirare iscrizioni. Sequestrato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere il sito web

Lauree honoris causa consegnate a uomini politici o a volti noti dello spettacolo, inaugurazioni di anni accademici in pompa magna per un’università che in realtà non esiste e che aveva la sede del Rettorato proprio a Latina.

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta ha così disposto il sequestro del sito web di un finto ateneo, il “Giovanni Paolo I”, che assegnava i conferimenti a personaggi di spicco con il chiaro intento di attirare la gente e per spingerla alle iscrizioni.

I nomi noti e vip del panorama nazionale, ovviamente ignari della truffa di cui sono vittime, venivano insigniti del falso riconoscimento e poi inseriti in un albo d’onore che veniva pubblicato proprio su internet e poteva essere consultabile da tutti.

Le indagini sulla sedicente Università Giovanni Paolo I sono state condotte dal nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza. Un’università, quella messa in piedi dai truffatori, estremamente articolata, con diverse facoltà, dipartimenti e scuole di specializzazione, con opportunità di formazione che spaziavano da medicina a scienze della comunicazione.

Addirittura, per accreditare ancora di più le potenzialità dell’ateneo veniva anche reclamizzata una "Scuola della comicità" che annoverava tra i condirettori cantanti e artisti del cabaret.

Peccato che era tutto finto. Facoltà, dipartimenti, lauree e quant’altro esistevano solo sulla carta. Addirittura la falsa università aveva dislocato la propria sede nei locali di servizio di una associazione di artigiani mentre gli uffici del Rettorato si trovano in un appartamento vuoto di Latina e lo stesso rettore risultava essersi laureato nel fantomatico ateneo svizzero di Jerisau.

L’ateneo già dal giugno del 1993 era stata diffidata dal Ministero dell'Istruzione e dell'Università dal proseguire le attività abusive. La Giovanni Paolo I era stata anche inserita nella "black-list" delle organizzazioni che rilasciavano titoli di studio senza nessun riconoscimento nell'ordinamento universitario italiano.

Precisazioni avvocato di Ezio Greggio

 

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