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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Fondi

Residence "Rosa dei venti" di Fondi, dopo venti anni tutti assolti per prescrizione e senza confisca

Le villette sulla via Flacca erano state sequestrate nel 2000. Da allora due processi in Tribunale a Latina, uno in Appello e due sentenza europee

Prescrizione per tutti gli imputati, tecnici del Comune di Fondi e imprenditori, senza la confisca degli immobili. Con questa sentenza, pronunciata ieri dal Tribunale di Latina, dopo venti anni esatti si è concluso il processo per il residence ‘Rosa dei venti’, un gruppo di 68 villini sulla via Flacca a Fondi oggetto di un’indagine del sostituto procuratore Gregorio Capasso che a maggio 2000 nel aveva disposto il sequestro d’urgenza ritenendoli risultato di una lottizzazione abusiva. Una vicenda giudiziaria lunga e complicata: nel marzo 2003 il gip aveva rinviato a giudizio i tredici imputati: Luigi Parisella, all’epoca assessore all’Urbanistica, il funzionario comunale Federico Giannoni; Paolo Zannella, tecnico della commissione edilizia; Antonello Monacelli, ex assessore ai Lavori Pubblici; Michele Trani ed Egidio Turchetti, componenti della commissione edilizia; Mario Morelli, all’epoca dirigente dell’Urbanistica; gli imprenditori Giovanni Diana e Umberto Marazzi, i direttori dei lavori Domenico Bortone e Giuseppe De Carolis; l'imprenditore Roberto Pietricola e il dirigente del Comune di Fondi Martino Di Marco.

Secondo l’accusa le villette, alcune delle quali già abitate, erano state realizzate  in assenza del piano di lottizzazione, dell’autorizzazione comunale e in contrasto con il Prg. Il processo davanti al Tribunale di Latina è durato dal 2003 al 2009 quando è arrivata la prima sentenza di prescrizione con ordine di confisca degli immobili. Ed è proprio sulla confisca che si è giocata la battaglia successiva: i legali degli imputati, gli avvocati Marcello Montalto, Virginio Palazzo, Antonio Cardinale, Leone Zeppieri e Corrado De Simone, sono andati in Corte di Appello che nel 2013 ha dichiarato la nullità della sentenza e della confisca rinviando gli atti al Tribunale di Latina per nuovo processo. Contemporaneamente la Corte Europea ha prima stabilito che non si poteva confiscare la lottizzazione abusiva a seguito di prescrizione senza un processo che avesse accertato l’esistenza del reato poi nel 2018 ribaltato tale sentenza consentendo la confisca ma a febbraio scorso la Cassazione ha stabilito che non si poteva confiscare con sentenza di prescrizione se non era stato accertato il reato di lottizzazione.

Ieri il nuovo verdetto del Tribunale di Latina che ha emesso nuovamente sentenza di prescrizione per gli imputati adeguandosi però al pronunciamento europeo senza quindi disporre la confisca non essendo stata accertata la sussistenza del reato di lottizzazione abusiva.

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