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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Formia

Acqua torbida, il sindaco di Formia denuncia il gestore. La replica: "I sindaci collaborino"

Durissimo l'intervento di Paola Villa contro la società idrica. L'ordinanza di non potabilità ancora in vigore. L'ad Lombardi: "Nessuna traccia di inquinamento batterico, è un fenomeno naturale"

Braccio di ferro tra amministrazione comunale di Formia e Acqualatina sul fenomeno della torbidità delle acque. Il sindaco Paola Villa ha comunicato l'invio di una tabella da parte del gestore come resoconto del problema, "una tabella però - specifica il primo cittadino - lasciata alla libera interpretazioned dei dati, senza alcuna dicitura 'fenomeno rientrato'. Il 23 dicembre scorso infatti, sulla scorta dei risultati delle prime analisi, il Comune di Formia, insieme ad altre amministrazioni del sud pontino, aveva emesso l'ennesima ordinanza di non potabilità dell'acqua, che dopo 13 giorni è ancora in vigore.

"I dati dell'Arpa allarmanti perché oltre di torbidità ci parlano di contaminazione microbiologica - aggiunge il sindaco Villa - Non capiamo però come mai le analisi dell'acqua dell'Arpa riguardano solo Formia. Le due sorgenti, Mazzoccolo e Capodacqua, forniscono i comuni di Spigno, Minturno, Castelforte, Santi Cosma, Formia e Gaeta. Non abbiamo dati per dire ufficialmente che l'acqua è potabile, anche se i dati di Acqualatina lo dovrebbero confermare, ma aspettiamo che l'Autorità Sanitaria Locale faccia analisi di controllo". Lo stesso 23 dicembre il sindaco Paola Villa aveva presentato una formale denuncia in commissariato contro Acqualatina per interruzione di pubblico servizio. "Poi, in pieno clima natalizio - aggiunge - arriva il comunicato ufficiale di Acqualatina, un comunicato che senza colpo ferire, dice che il gestore si adopererà perché si utilizzino sempre più le fonti idriche rappresentate dalla condotta di Minturno-Cellole, e dai pozzi dei "25 ponti", cercando di ridurre l'utilizzo delle sorgenti di Capodacqua e Mazzoccolo. Dopo il danno anche la beffa. In questi anni la non manutenzione delle due sorgenti, una captazione invasiva su Capodacqua, la mancata gestione di programmazione dei lavori per tutelare le sorgenti, ci ha portato a tutto questo. Un comunicato delirante quello scritto dall'amministratore delegato di Acqualatina Lombardi, in cui il gestore palesemente ammette le proprie carenze di gestione che vuole sopperire con acqua presa da pozzi scavati in zone di invasione di acqua salmastra e condotte in cui acqua della sorgente del Liri viene regalata al versante campano di Acqualatina, AcquaCampania, con un chiaro introito economico del comune denominatore per tutte e due le società, la multinazionale Veolia, che continua la sua scalata economica, sfruttando in modo inadeguato le sorgenti, posizionando dissalatori in diversi luoghi del Mediterraneo e vendita a prezzi esorbitanti della risorsa acqua. Un comunicato che contraddice tutte le affermazioni fatte in Prefettura dal gestore, che l'acqua dei pozzi e quella proveniente da Cellole doveva servire a superare momenti di crisi idrica. Ora cosa fare? La denuncia non basta, bisogna che ci sia un atto di responsabilità di tutti noi che amministriamo. Convocazione di consiglio comunale ad hoc con chiara votazione di un ordine del giorno per tutelare le due sorgenti Mazzoccolo e Capodacqua, richiedendo un chiaro impegno da parte del gestore. Ora non si scherza più e si ci unisce con un obiettivo comune. Ora non esistono più schieramenti e colori, ora esiste la tutela delle nostre sorgenti".

Replica prontamente l'ad di Acqualatina Lombardi: "Stiamo portando avanti una serie di interventi di contrasto all'emergenza, frutto di studi tecnici accurati. Quello che chiediamo ai sindaci è il supporto amministrativo per realizzare quanto già previsto; dal canto nostro, garantiamo competenza e impegno". Il gestore afferma poi ufficialmente che, dalle ultime analisi effettuate, non c'è traccia di inquinamento batterico. "In merito al fenomeno della torbidità dell’acqua che si è verificato nel sud pontino a partire dalle scorse settimane - si spiega - si ribadisce l’origine naturale del fenomeno, che interviene in seguito a forti piogge, presso le sorgenti di Capodacqua e Mazzoccolo, fonti di approvvigionamento di tutti i comuni del sud pontino. Questo stato dei fatti ha portato negli anni il gestore a mettere in atto delle azioni tecniche a breve termine e a cercare anche delle soluzioni di approvvigionamento alternativo, unica possibilità strutturale in grado di garantire una portata sostitutiva delle due importanti sorgenti interessate dal fenomeno di torbidità. Tali interventi sono stati inseriti nel piano degli investimenti dell’Ato4 e approvati dalla Conferenza dei sindaci e Ato4".

"Non si comprende la critica rispetto all’ultima relazione inviata - aggiunge l'amministratore delegato Marco Lombardi - Parlare di comunicazione delirante, come fatto da qualcuno non ritengo abbia riscontro nel reale contenuto della nostra relazione, oltre a presentare un contenuto offensivo per più di un attore in campo. Acqualatina sta portando avanti una serie di interventi, che sono frutto di studi tecnici accurati, che hanno visto il coinvolgimento di equipe universitarie, di esperti del settore, oltreché del team di ingegneri interni alla società stessa. Alcuni dei principali lavori, come il collegamento del campo Pozzi “25 ponti” e l’interconnessione con l'acquedotto di Cellole, sono anche oggetto del monitoraggio periodico effettuato dal tavolo creato per l’emergenza idrica dalla Prefettura di Latina, che ringraziamo per questo, alla presenza dei sindaci". 

Quanto alla situazione odierna, le ultime analisi effettuate dal gestore, datate 02/01/20 e già rese note ai Comuni e agli altri enti interessati, escludono del tutto la presenza di sostanze batteriche inquinanti, rilevate nelle settimane scorse, al culmine del fenomeno di torbidità, a quanto risulta dalle notizie diffuse in merito alla relazione ARPA

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