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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Maxi frode ai danni dello Stato: 36 stranieri avevano percepito indebitamente l'assegno sociale

I soggetti scoperti dalla Guardia di Finanza non erano più da tempo residenti sul territorio nazionale

Una frode ai danni dello Stato per 340mila euro è stata scoperta dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dal colonnello Michele Bosco. La frode si è realizzata attraverso l’indebita percezione della prestazione assistenziale dell’assegno sociale.

Le operazioni, condotte dai finanzieri della Brigata di Sabaudia, hanno fatto emergere la posizione irregolare di 36 soggetti di diverse nazionalità che hanno beneficiato indebitamente dell’assegno sociale, pur non essendo da tempo più residenti nel territorio nazionale. Gli stranieri avevano usufruito della normativa che prevede l’erogazione di un contributo, pari ad 453 euro per 13 mensilità, a soggetti extracomunitari che abbiano compiuto i 66 anni e 7 mesi di età e siano residenti in Italia o muniti di permesso di soggiorno, in via continuativa da almeno 10 anni, sul territorio nazionale.

Le indagini hanno quindi portato alla revoca delle prestazioni assistenziali, con un risparmio annuo sul Bilancio dello Stato di circa 150mila euro, nonché alla segnalazione all’anagrafe dei Comuni di residenza per la cancellazione dalle rispettive liste della popolazione residente. Nel contempo è stata inoltrata una comunicazione alla Asl per la cessazione dell’assistenza dei medici di base a loro volta destinatari di un importo annuo per erogazioni degli assegni a carico del Servizio Sanitario nazionale non dovuto.

Dieci soggetti, che avevano percepito le somme superiori ai 4mila euro sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Latina per il reato di indebita percezione di erogazioni e nei loro confronti è stato eseguito un sequestro di somme sui conti correnti per oltre 60mila euro. Ad altre 26 persone, che avevano percepito somme di importo inferiore, sono stati invece irrogate sanzioni amministrative pecuniarie per un totale di oltre 120mila euro.

L’intervento delle Fiamme Gialle pontine si inquadra nell’ambito dei compiti attribuiti al Corpo a tutela della spesa pubblica nazionale, finalizzati a reprimere, attraverso i poteri di polizia economico-finanziaria, le condotte illecite a danno dell’Erario, con particolare riferimento alle voci di bilancio stanziate per finalità assistenziali e di politica sociale.

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