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Cronaca

25 novembre, tutti uniti per dire “basta” alla violenza sulle donne

Un grido, che è non più di dolore ma di riscatto e di amore, si alza da tutta la provincia pontina per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Tante le iniziative in programma

Minacce, ingiurie, parole pesanti che colpiscono nel cuore senza lasciare segni che gli altri possono vedere, che lacerano dentro; poi pugni, calci, schiaffi, bastonate, coltellate, corpi che si piegano per il dolore, ferite che fanno male alla carne e all’anima fino, ma è solo l’ultimo e più atroce passo, all’omicidio. In Italia, dicono indagini recenti, ogni anno più di un milione di donne finisce nella rete dei soprusi al maschile; dati impietosi rimarcati anche dall’ultimo rapporto Eures sui femminicidi in Italia: sono 179 le donne uccise da un uomo nel 2013. Un anno nero, con la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, in pratica una ogni due giorni

FEMMINICIDI: I DATI DI LATINA E IL LAZIO

A tutto questo vogliamo dire “basta”, con un grido che arriva forte, che non è più di dolore ma è di riscatto e di amore. Anche la provincia pontina si mobilita oggi in occasione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”. Una data simbolica, certo, ma carica di significato, che vede vicini tutti, uomini e donne, grandi e piccoli in una lotta che dura 365 l’anno.

Il 25 novembre è infatti la data scelta dalle Nazioni Unite nel 1999 per sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno, in ricordo dell'assassinio delle tre sorelle Mirabal, avvenuto nel 1969 nella Repubblica Dominicana durante il regime di Trujillo.

Tante sono le iniziative in programma da nord a sud della provincia non solo per denunciare il fenomeno, ma anche per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica.

25 NOVEMBRE: LE INIZIATIVE A LATINA E PROVINCIA

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LA PROPOSTA - Per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, Valentina Pappacena, presidente di Valore Donna – associazione di promozione sociale, lancia una proposta alle scuole di Latina, ma anche fuori provincia: installare una cassetta postale che possa raccogliere eventuali richieste di aiuto da parte di ragazze (ma anche ragazzi) in difficoltà, altrimenti non facilmente reperibili. In questo senso, l'associazione Valore Donna si rende anche disponibile a prestare aiuto, mettendo a disposizione psicologi e psicoterapeuti. “Un'iniziativa in stile americano -spiega l’associazione -, dove nei college vengono installati raccoglitori allo stesso scopo: è stato calcolato, infatti, che negli Usa a subire una qualche forma di violenza sessuale è una studentessa su cinque e che soltanto nel 12% dei casi viene sporta denuncia alla polizia”.

“Ci tengo a sottolineare – afferma Pappacena – l'importanza della prevenzione. Una volta ottenuto l'inasprimento delle pene per chi commette violenza su una donna, bisogna intervenire sull'educazione. È infatti basilare per combattere alla radice questo fenomeno. È necessario educare gli uomini sin dalla giovane età a rispettare le donne, mentre alle ragazze bisogna insegnare ad avere rispetto di se stesse e a non sottovalutare le proprie potenzialità. Insegnamenti, questi, che devono arrivare prima di tutto dalla famiglia e dalla scuola. È anche per questo motivo che, installando una cassetta postale negli istituti, si potrebbe intervenire in tempo in situazioni che potrebbero degenerare”. Poi un invito: “Nella giornata del 25 novembre indosserò qualcosa di rosso. Facciamolo tutti: il rosso è il colore della lotta”.

IL VIDEO DEGLI STUDENTI - “Come Rete degli Studenti Medi del Lazio da anni impegnati su questo fronte abbiamo girato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne un video di denuncia, visibile sul nostro canale youtube per dire che la violenza sulle donne è un problema di tutti”. - IL VIDEO DENUNCIA DEGLI STUDENTI
“E’ un problema della politica che deve dare risposte serie e avviare riforme strutturali per la prevenzione, la tutela-secondo i dati Eures il 51,9 % delle vittime di omicidio aveva segnalato o denunciato alle istituzioni le violenze subite- e il recupero degli uomini violenti. E' un problema delle istituzioni che devono rispondere alle esigenze specifiche delle donne dalla scuola, al mondo del lavoro e al welfare”.

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