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Cronaca Gaeta

Finti matrimoni per favorire l’immigrazione: scatta l'operazione Promessi Sposi

Le indagini del Commissariato di Gaeta; sgominata organizzazione e sei persone rinviate a giudizio. 10mila euro per ogni ingresso in Italia dopo il matrimonio con anziani compiacenti

Finti matrimoni per favorire l’immigrazione clandestina: si chiama “Prmoessi Sposi” l’operazione del Commissariato di polizia di Gaeta che ha permesso di disarticolare un’organizzazione criminale composta da due cittadini stranieri e quattro italiani responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 

L’attività nel sud pontino da parte degli uomini della Squadra Investigativa che ha permesso di fare piena luce sul modus operandi dell’organizzazione. Gli indagati, spiegano dalla Questura con una nota, “attraverso l’espediente di organizzare matrimoni simulati, compivano atti diretti a provocare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di cittadini stranieri, dietro lauto compenso”. 

Le indagini sono state avviate nel 2017 e hanno permesso di accertare il modo attraverso cui operava ogni componente dell’organizzazione. “Un cittadino marocchino, tale Franco, coadiuvato dal connazionale Said e dall’italiano D.I.P., reclutava uomini di una certa età, purché celibi ed in difficoltà economiche, da poter coinvolgere nei loro scopi”; ciascuno poi aveva un ruolo preciso da assolvere: chi si occupava delle incombenze burocratiche ed economiche, gestendo le pratiche ed anticipando le somme necessarie, chi reclutava i futuri sposi e li accompagnava all’aeroporto, favorendo ulteriormente la combine e chi, infine, esigeva dalle donne marocchine il corrispettivo in denaro.

I riscontri effettuati dalla squadra di polizia giudiziaria, di natura documentale e anche mediante attività tecniche hanno consentito di rilevare un giro di affari dalle proporzioni inaspettate; ad ogni ingresso in Italia a seguito di matrimonio fittizio, dovevano essere conferite dalla donne somme che si aggiravano intorno ai 10.000 euro, mentre solo il 30% veniva retrocesso ai “mariti compiacenti”.

Le attività si sono concluse con l’emissione di sei “avvisi di garanzia con rinvio a giudizio” nei confronti di tre persone di 49, 58 e 53 anni residenti a Gaeta e una di 28 anni residente a Minturno, di due cittadini di origini marocchine di 52 anni residenti uno a Gaeta e uno a Sabaudia.

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