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Cronaca Ponza

"The big five": l'impegno del Parco del Circeo per la biodiversità di Zannone

Continuano le attività di monitoraggio e censimento dei volatili affidate al Gruppo Pontino di Ricerche Ornitologiche

Continua l’impegno dell’Ente Parco Nazionale del Circeo a favore della conservazione della biodiversità nell’isola di Zannone grazie al progetto “The Big Five”, sostenuto dal Ministero dell'Ambiente, che coinvolge anche il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (capofila), il Parco Nazionale dell'Arcipelago La Maddalena, ed il Parco Nazionale Isola dell’Asinara.

“Gli studi nell’ultimo decennio – sottolineano dall’Ente Parco -  hanno confermato che la salute e la vitalità delle colonie degli uccelli marini sono rilevanti indicatori della qualità ambientale dei sistemi costieri e dei mari. Nelle isole tirreniche nidificano regolarmente 6 specie di uccelli marini, 5 di esse sono elencate nell’allegato I della Direttiva Uccelli: Marangone dal ciuffo, Berta minore, Berta maggiore, Gabbiano corso e Uccello delle tempeste. La sesta specie è il Gabbiano reale, il più numeroso, che spesso rappresenta un elemento di impatto per le altre specie, e proprio per questo è importante monitorarne la consistenza delle colonie riproduttive”.

Sono diversi i fattori che minacciano la conservazione delle specie: la competizione e la predazione da parte delle specie invasive aliene; l’intensa attività di pesca, che causa un eccessivo sfruttamento delle risorse (bycatch) e conseguente riduzione delle risorse trofiche disponibili  l’inquinamento dei mari; il disturbo turistico.

Questa situazione – sottolinea il direttore dell’Ente Parco, Paolo Cassola - richiede precisi e continui monitoraggi da cui rilevare le informazioni utili e comparabili con le diverse aree di nidificazione, che permettano una corretta gestione delle specie e dei loro areali riproduttivi”.

Nell’isola di Zannone con la collaborazione del Gruppo Pontino Ricerche Ornitologiche le azioni delle attività che riguardano “The Big Five” sono iniziate nel 2015. Fin dal primo anno sono stati compiuti i primi monitoraggi riguardanti le 5 specie “target”. Sono state raccolte molte informazioni sulla distribuzione locale, realizzati il censimento dei nidi, fatte le prime stime di popolazione, raccolto dati sulla produttività annuale, ed anche sugli eventuali fattori limitanti. Sono state realizzate delle stazioni di ascolto notturno sia per la Berta minore sia per la Berta maggiore per localizzare le eventuali colonie. Sono state realizzate da terra delle stazioni di osservazione per localizzare i “raft” (gli assembramenti serali davanti alle colonie) e poi sono seguite le perlustrazioni per ricercare i nidi. È stata poi perlustrata più volte la costa, sia con imbarcazione sia da terra, per censire i Marangoni dal ciuffo, per saggiare un eventuale insediamento del Gabbiano corso (attività svolta anche sul promontorio del Circeo) e per censire il Gabbiano reale.

Le attività sono ancora in corso, così come è in corso nel 2018 l’installazione, in un tratto idoneo della costa, di una decina di nidi artificiali per la Berta minore, i quali consentiranno di monitorare la “salute” di questa specie senza recarsi nelle zone di scogliera poco accessibili in cui nidifica. La Berta minore merita una particolare attenzione perché a causa della maggiore vulnerabilità dovuta alla presenza del Ratto nero, presente a Zannone fino a pochi anni fa, era una delle specie scomparse come nidificante. Dopo la eradicazione del ratto nero avvenuta tra il 2006 e il 2008, solo i monitoraggi del 2018 hanno permesso di accertare che la Berta Minore è di nuovo tornata a nidificare sull’isola.

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