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Incidenti stradali Aprilia

Incidente Padova, messa a Jesolo: in 80mila salutano le 5 vittime

Messa nella cittadina veneta in onore delle 5 persone che hanno perso la vita nell'incidente sull'A13. Intanto 5 dei feriti ricoverati a Padova sono stati dimessi

Dovevano essere in 60mila e invece ad affollare la piazza Mazzini di Jesolo sono state 80mila persone giunte nella cittadina veneta per rendere omaggio alle 5 vittime – due donne e tre uomini – che nel tragico incidente di ieri sull’A13 nella provincia di Padova hanno perso la vita mentre a bordo di un autobus partito da Aprilia, insieme ad altre 18 persone, erano in viaggio per raggiungere il raduno nazionale dei carabinieri.

Un silenzio attonito, quasi assordante, pieno di commozione davanti ad un altare da campo in una piazza cittadina, rotto solo dalle parole di Mons. Corrado Borlenghi cappellano militare del Comando generale dei Carabinieri che, coadiuvato dal cappellano militare del Veneto Tombolan, ha officiato la messa indetta proprio in loro onore.

"Un evento di festa, di valori non negoziabili è diventato un momento di dolore, di lutto, di pianto” ha detto Mons. Corrado Borlenghi durante l’omelia. Ricordando le vittime legate tutte all'Arma (uno di loro, Roberto Arioli, era il presidente dell'associazione carabinieri in congedo di Aprilia), il cappellano ha tenuto ad evidenziare che l'Arma dei Carabinieri "é una grande famiglia, che nel momento di prova fa stringere uno accanto all'altro come fanno i passeri quando fa freddo, sui rami, quando c'é neve. Come i passeri noi ci stringono e continuano a sperare".

Il picchetto d'onore dei Carabinieri e l'intonazione del silenzio hanno chiuso il rito religioso, accompagnato da un lungo, unico e spontaneo applauso. "E' l'unico applauso che ci sarà in tutta la giornata" ha ricordato lo speaker prima che iniziasse la sfilata dei labari, listati a lutto, delle sezioni delle associazioni dei carabinieri in congedo e in servizio di tutte le Regioni italiane e delle rappresentanze estere.

CINQUE FERITI DIMESSI - La Direzione Sanitaria dell'Azienda Ospedaliera di Padova ha emesso un bollettino medico sullo stato di salute dei 18 feriti. Cinque pazienti, dei 12 che erano giunti ieri in Azienda Ospedaliera di Padova, sono stati dimessi nella tarda serata di ieri con prognosi modeste oscillanti tra i 10 e i 20 giorni.

Due pazienti restano ricoverati per completare gli accertamenti e gli interventi terapeutici, ma non destano particolari preoccupazioni. Cinque pazienti, ricoverati in terapia intensiva, permangono in riserva di prognosi anche se per uno di essi la situazione appare più stabile e già in via di miglioramento.

Per gli altri sono in corso ulteriori accertamenti e trattamenti e bisognerà attendere i prossimi giorni per comprendere l'evoluzione del quadro clinico.

Inoltre, il Creu (Coordinamento regionale per emergenza e urgenza) comunica che i tre pazienti ricoverati nelle tre Terapie Intensive di Treviso, Piove di Sacco ed Abano Terme, pur rimanendo in riserva di prognosi, risultano stabili. Gli altri tre pazienti ricoverati nei reparti di degenza o in Osservazione Breve Intensiva ad Abano Terme e a Monselice non destano particolari preoccupazioni.

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