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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Amianto, Stati generali dell'Ambiente: l'Ona lancia l'allarme a Latina e provincia

L'iniziativa dell'Osservatorio nazionale amianto. Dal 1° giugno nasce a Cisterna uno sportello per i cittadini

Gli Stati generali a tutela dell'ambiente. L'inizaitiva è stata promossa dall'Ona in provincia di Latina sul tema dell'amianto, del nucleare e dei rifiuti. Hanno partecipato il presidente dell'Ona Ezio Bonanni, Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente Parlamento Europeo, Cinzia Pellegrino, coordinatore Nazionale Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia, Laura Agea e Dario Tamburrano, europarlamentari M5S, Giuseppe Punzi, presidente di AmilMatteo Adinolfi, coordinatore provinciale della Lega; Matteo Coluzzi, consigliere del Comune di Latina, Salvatore La Penna, consigliere Regionale del Lazio del Pd, Lorenza Fiumi, ricercatore CNR, Giorgio Libralato, tecnico in materia di sicurezza.

Nel corso dell'incontro è stato presentato lo sportello del cittadino per la tutela dal rischio amianto e da altri cancerogeni, che dal 1° giugno sarà realizzato a Cisterna. L’ambulatorio medico affiancherà le attività dello sportello di tutela legale amianto e sarà guidato da Arturo Cianciosi in collaborazione con Luciano Mutti, oncologo di fama internazionale, specializzato nella ricerca di nuove terapie per i cancri da amianto, tra i quali il mesotelioma. "Bon occorrono nuove leggi - ha dichiarato il presidente Ezio Bonanni - Piuttosto la loro applicazione, che presuppone una nuova cultura che si fondi sulla presa d'atto dell'emergenza ambientale. Gli stati debbono collaborare tra di loro dopo aver preso coscienza della centralità dell'ambiente. La scarsa consapevolezza, la corruzione, la tutela del profitto ad ogni costo sono le ragioni della scarsa applicazione delle norme in tutela dell'ambiente”.

Tamburrano - Bonanni - La Penna - Pellegrino e Agea-2

L’Ona, fin dalla sua costituzione, nell’agosto del 2008, ha denunciato il cocktail di agenti cancerogeni e tossico nocivi, cui sono esposti i cittadini della provincia e della città di Latina e l’assenza delle istituzioni locali e regionali. Latina e le città limitrofe, accerchiate da due delle quattro centrali nucleari realizzate in Italia (quella di Borgo Sabotino e del Garigliano – Sessa Aurunca), e da discariche, "ha fatto registrare - spiega l'Ona - un preoccupante fenomeno epidemico con una alta incidenza di patologie asbesto correlate e di altre patologie, comprese quelle tumorali, con 600 decessi dal 2000 al 2018, una media di 30 all’anno. Il territorio versa in un generale degrado legato anche all’incapacità della politica di mettere in campo progettualità trasversali coerenti con i tempi e con i principi di legalità".

I dati rilevati dall'Ona

In merito alla situazione della centrale elettronucleare di Latina, il presidente Ona ha segnalato che “nonostante l'impianto sia stato chiuso il 1 dicembre 1987 è ancora notevole la quantità di rifiuti che contiene. Ancora a fine 2017 il volume dei rifiuti radioattivi, presenti nel sito di Latina, era pari a 1739 m3, dei quali 887 definiti ad ‘attività molto bassa’, 821 a ‘bassa attività’ e 31 a ‘media attività, dati conformi a quelli rilevati dalla stessa Sogin. Nell'ottobre 2011, il Decreto VIA ha imposto alla Sogin il monitoraggio ambientale convenzionale oltre a quello radiologico. Nell'autunno 2013, Sogin ha avviato la campagna di caratterizzazione del territorio e in tre analisi, effettuate su tre campioni di acqua di falda di superficie, sono stati rilevati valori anormali per presenza di cloruro di vinile.

Rischio amianto

L’Ona ha censito, per la provincia di Latina, circa 150 casi di mesotelioma, con un trend in netto aumento, rispetto ai circa 100 casi censiti dal Dipartimento di Prevenzione per il periodo dal 2000 fino all’anno 2014. Le città più colpite dai casi di mesotelioma - secondo quanto rilevato dal presidente dell’associazione - fino a tutto il 2018, sono "Latina con 30 casi; Gaeta con 25 casi; Aprilia con 20 casi; Sezze con 10 casi; Formia con 15 casi. “Il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg – ha spiegato Bonanni – perché l’amianto provoca tumori polmonari, alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e perfino all’ovaio e per non parlare dell’asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici e le complicazioni cardio-vascolari.

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